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Fantascienza
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Fascia 16-19
Un’utopia reale

In un giorno indefinito, di un tempo approssimativamente definito dalla scienza, i raggi d’oro del sole accarezzarono, per la prima volta, le morbide carni di un essere umano. Il calore, figlio di Elio, a un certo punto, divenne insufficiente agli uomini, i quali cominciarono, per autoconservazione, a riscaldarsi l’un l’altro. Col passare del tempo l’impeto che ardeva dentro di loro crebbe sempre di più, trasformandosi nella consapevolezza della propria individualità. Da che erano soliti scambiarsi calore, gli uomini cominciarono pertanto a bruciarsi l’un l’altro, distruggendo, oltre se stessi, ciò che li circondava. La specie umana, dinamica e statica contemporaneamente, volse lo sguardo alla sua stessa fine, ritenendosene, paradossalmente, la causa, e rendendo i termini “futuro” e “apocalisse” sinonimi. L’equivalenza, nata da un mero pessimismo, dalla voce della coscienza, o più semplicemente dal senso di colpa, mutò in una sorta di cupo principio, che non tardò a essere sfruttato anche come paradigma letterario.

Del resto Oscar Wilde riteneva che il “libro della vita” cominciasse con un uomo e una donna in un giardino e terminasse con l’apocalisse, dunque perché sorprendersi se anche un’altra scrittrice, come Mary Shelley, che nella sua vita di catastrofi ne aveva vissute molte, immaginò un futuro apocalittico, in cui le pestilenze e la forza alienante e distruttiva della scienza avrebbero distorto l’equilibrio della vita umana. Secondo una credenza popolare, quando un individuo accoglie frequentemente schemi di pensiero funesto e rimugina sulla negatività di una situazione, la probabilità che i pensieri negativi diventino realtà aumenta. Affidandosi a un ragionamento del genere, da secoli di visioni distopiche e apocalittiche sul futuro del mondo, il risultato dovrebbe essere, nella migliore delle ipotesi, la distruzione dell’umanità o la sottomissione dell’uomo da parte delle macchine.

Il timore di distruggere tutto ciò che si è costruito con fatica, invece, ha fatto germogliare negli uomini, soprattutto nei più giovani, un forte senso di responsabilità e la volontà di agire tempestivamente. Gli uomini da un po’ di anni a questa parte hanno smesso di attendere passivamente che le loro superstizioni divenissero realtà e hanno cominciato a darsi da fare, affinché i pensieri pessimistici rimanessero esclusivamente pensieri. In un mondo in cui l’umanità è in costante movimento, l’uomo ha intrapreso un nuovo percorso, una strada che l’ha portato a una realtà nuova e utopica. Se ve lo steste chiedendo, no, le macchine ancora non possono volare, purtroppo. Lo scienziato italiano Tonio De Angelis però, studiando alcuni progetti di Leonardo Da Vinci, rinvenuti nel 2040, e grazie alle nuove scoperte scientifiche e meccaniche, ha quasi completato l’elaborazione di un sistema elettrico eco-sostenibile, alimentato dalla luce solare, grazie al quale le auto saranno in grado di volare, sfruttando la forza aereodinamica della portanza.

Le nuove scoperte in campo meccanico e scientifico indubbiamente sono state una svolta per l’umanità, ma fino a oggi moltissime altre mutazioni, soprattutto ambientali, hanno interessato il nostro pianeta. Il riscaldamento globale che dal diciannovesimo secolo ha schiavizzato la Terra, ha subito un incremento improvviso, che ha generato un cambiamento drastico e repentino del clima in tutto il mondo. I fenomeni naturali si abbattevano sull’umanità, feroci e senza controllo: precipitazioni intense, cicloni tropicali ininterrotti e tempeste così forti che sembravano provenire dal II girone dell’inferno. Le circostanze hanno costretto molti uomini alla migrazione in diverse parti del mondo, decisi a scoprire le cause e le conseguenze di una situazione così drammatica. Le motivazioni in realtà erano già note da numerosi anni, ma gli uomini, ancora soffocati dal loro orgoglio e succubi della vergogna, desideravano ripulire la loro coscienza, cercando di dimostrare che la colpa delle atrocità che stavano vivendo non fosse loro.

Rielaborando il celebre detto, ciò che l’uomo avrebbero dovuto togliersi dalla scarpa, non era un piccolo sassolino, ma un vero e proprio macigno; gli esseri umani pertanto hanno smesso di giocare a nascondino con le proprie responsabilità, hanno dovuto riconoscerle e trovare a esse delle soluzioni concrete. Per prima cosa sono state ideate, da un gruppo di giovani ricercatori, tecnologie innovative chiamate “No more emission”, che permettono di eliminare grandi quantità di gas nocivi e anidride carbonica nell’aria. Il progetto è stato portato a termine a distanza di diversi anni, e intanto gli uomini hanno finalmente cominciato a percorrere tragitti più brevi in bici o a piedi, in modo da limitare le emissioni di gas. Ronald McDonald sforna ancora panini, e il cibo spazzatura non ha perso la sua carica attrattiva, ma questa romantica storia d’amore con il tempo è diventata solo quella che i giovani chiamerebbero una “situationship”. Si è cominciato infatti a consumare maggiormente frutta, verdura e cereali, poiché la produzione di alimenti provenienti dal mondo vegetale provoca minori emissioni di gas a effetto serra e richiede un consumo inferiore di energia, acqua e terra. Il movimento costante e il cibo sano hanno migliorato anche le condizioni di salute degli uomini, dati statistici raccolti dall’Istat, infatti, hanno dimostrato che, rispetto a 40 anni fa, la diffusione di malattie ha subito un calo impressionante. Oggi, nel secolo dell’ambientalismo e della cooperazione internazionale, l’umanità ha trovato un nuovo cammino: quello della sostenibilità. I prati in fiore, i ruscelli dall’acqua cristallina, le foglie ricche di verde clorofilla, il cinguettio degli uccelli, sono tutte meraviglie che il nostro pianeta ci ha concesso, ma che noi per molto tempo siamo stati troppo ciechi per vedere.

Andy Warhol un giorno disse: «credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare», e sembrerebbe proprio che oggi gli uomini vogliano diventare degli artisti. L’ambiente, che per millenni è stato vittima dell’attività invasiva dell’uomo, adesso fa un sospiro di sollievo, perché il genere umano, ormai in simbiosi con la natura, ha compreso l’importanza di preservarla come la sua stessa vita. Non si parla più di deforestazione e ogni giorno vengono piantati nuovi alberi in ogni zona del mondo. L’agricoltura intensiva è ormai svanita e ci stiamo ancora impegnando affinché l’inquinamento diventi solo un lontano ricordo. Grazie all’eliminazione della maggior parte dei fattori di disturbo per l’ambiente, la biodiversità è ancora forte e momentaneamente perderla non è un’opzione. Nessun ecosistema sulla terra è più violato dall’azione dell’uomo e le specie non sono sottratte al loro habitat naturale, ma protette. Ogni giorno le organizzazioni nazionali e internazionali lottano per la tutela degli animali, e ogni individuo, nel suo piccolo, non si tira indietro, ma si adopera per il bene comune. Esplorando il pianeta, sollecitati dalle circostanze climatiche e dal desiderio di conoscere, gli uomini, anche quelli più diversi tra loro, sono entrati in contatto, scoprendosi l’un l’altro e venendo a conoscenza di aspetti prima celati.

Gli uomini hanno cominciato di nuovo a “scaldarsi” l’un l’altro, formando legami solidi e creando comunità etnicamente eterogenee. Aggregazioni di individui sono sorte ovunque, anche in Italia, e si fondano sul rispetto per l’ambiente e sulla collaborazione reciproca tra le persone. Nel 2047 in Italia è stata fondata una nuova città, chiamata Maluhia, che in Hawaiano significa “pace”. Questa città è protagonista da alcuni anni di tutte le pagine di giornale, dal «Corriere della sera» al «New York Times», poiché presenta la comunità di abitanti più diversificata al mondo dal punto di vista etnico e ideologico. Gli individui occupano sia gli spazi urbani che quelli periferici, ma solitamente preferiscono le zone della periferia per via della ricchezza di spazi verdi, che permettono un contatto diretto con la natura, oltre alla possibilità di respirare un’aria più pulita, lontana dall’inquinamento e dallo smog. La vita in periferia sembra richiamare l’ideale oraziano di tranquillità, che le persone dopo anni di caos ricercano. La comunità impiega il proprio tempo costruendo spazi creativi, quali laboratori in cui dedicarsi all’arte, allo sport, alla musica e allo studio.

Le case sia in periferia che in città sono ecosostenibili, a partire dai pannelli solari dai quali viene ricavata energia, fino ai sistemi di riscaldamento ecologici. Quotidianamente le persone sviluppano iniziative utili per salvaguardare gli altri esseri viventi e l’ambiente circostante. Un esempio risale all’anno scorso. Nella città di Maluhia infatti è stata creata, circa un anno fa, una rete di comunicazione che permette di segnalare rapidamente qualsiasi problema o attività losca. Grazie alla rete è stato scoperto un allevamento illegale di cani sfruttati per i combattimenti. Circa 40 pitbull sono stati salvati dal loro atroce destino e sono stati portati in città, dove hanno trovato immediatamente delle nuove famiglie. Oltre alle iniziative dei suoi abitanti, ciò che rende unica Maluhia è la sua apertura verso il mondo esterno: migliaia di turisti provenienti da ogni parte della Terra visitano la città per partecipare ai suoi progetti di pace e sostenibilità. Parlando di pace, dubito possa esistere qualcosa che trasmetta maggiore tranquillità che svegliarsi la mattina, accendere la televisione e ascoltare il telegiornale che parla della bellezza dei luoghi da visitare nel mondo e non di violenza e paesi in guerra. Incredibile come l’uomo con la sua forza di volontà sia riuscito a riscrivere il mondo da capo, realizzando ciò che si riteneva ormai irrealizzabile. L’umanità è sempre stata in movimento, dalla prima migrazione dei nostri antenati, alla conquista dello spazio, ma forse prima di adesso non si era mai mossa veramente. In questo mondo il futuro è tutto da costruire, ma le fondamenta sono già state gettate; “utopia” l’avrebbero chiamata le persone del passato, noi invece la chiamiamo “realtà”.

questo racconto ha partecipato al concorso Fictionforfuture
Pubblicato: 8 Maggio 2023
Fascia: 16-19
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