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Fantasy
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Fascia 16-19
Silenzio assordante

Il rumore nel nulla, il vuoto, l’angoscia
il senso di incomprensione mi attanagliavano lo stomaco.
Questo provavo quando ricordavo la mia vita da bambino;
così io mi sentivo dopo aver lasciato Boston.
Lì avevo lasciato amici, speranze, ricordi e notti passate a sognare cieli infiniti.

Chiamasi geniali le idee che hanno tutti i papà, compreso il mio che affittò una casa
completamente immersa nella natura, dove gli unici rumori udibili erano i versi degli animali.

La tranquillità però svanì così come era arrivata. Quel venerdì di maggio fu un giorno diverso dagli altri.
Quella sera mamma e papà non litigarono, non si insultarono e mia madre andò a letto presto. Probabilmente per non sentire le sfuriate di mio padre quando tornava a casa ubriaco.
In quel clima sicuramente c’era qualcosa che non andava…
quella non era la normalità o almeno non era la mia di normalità.

Nel silenzio più assoluto mi ritrovai come sempre da solo con me stesso e provai, come ogni sera, almeno con il sonno ad evadere per la breve durata dei sogni dalla realtà in cui vivevo.

Contea di Orange, California 5/05/2023 ore 02:35
Un boato mi risvegliò dal sonno insieme a gente che urlava, all’inconfondibile odore di bruciato e al senso di soffocamento.
Foreste, animali e persone stavano bruciando
e mai come in quel momento ricordo che odiai l’essere umano
con tutto me stesso
con tutta la forza di cui ero capace.
Non avevo mai creduto al paradiso ma all’inferno sì. Quello creato dagli uomini sulla terra.
La sensazione di rimanerci secco stava diventando realtà
tra medici e altre persone in divisa
quella stava diventando un’andata senza ritorno
sentivo la morte ormai vicina.
Le fiamme dell’incendio erano così vicine che avrei potuto sfiorarle con un dito,
sembravano mostri infernali capaci di avvolgerti e portarti all’inferno con loro.

Il vero inferno non era fatto di traghettatori, fiere o animali a tre teste.
Il vero inferno era lì;
era tra le grida, tra il dolore e la paura che mi accompagnarono finché non chiusi gli occhi
lentamente.

ore 3:33
Orange County Global Medical Center
Quando aprii gli occhi una luce forte mi accecò e subito l’odore di disinfettante mi arrivò alle narici.
Odiavo gli ospedali
mi avevano sempre ricordato la morte e la sofferenza
mi sforzai di alzarmi ma fu tutto inutile
caddi di nuovo in un sonno profondo.
Dal nulla mi ritrovai nel nulla
in una distesa senza confini
che aveva lo stesso colore delle tenebre
dove predominava un tremendo silenzio assordante,
un silenzio che stride
di più degli oggetti metallici
e in quelle tenebre iniziai a camminare senza meta mentre un brivido mi percorse lungo la schiena.
In quel momento capii che presto avrei vissuto qualcosa di tremendamente magico, terribile e bello da far paura.

A destarmi da quel smarrimento fu una donna dalle fattezze di un angelo.
Aveva un viso incredibilmente bello
ma anche un corpo segnato da anni di sofferenze,
martoriato.

Forse stavo vivendo solo un sogno
ma la sua voce riuscì a quietarmi l’anima.

“Distrutta, debole, bruciata, marchiata di veleno
è così che mi hanno ridotto di esseri umani
per anni.
Eppure sono sicura che in futuro sarà tutto diverso”

l’istinto mi diceva
di non fidarmi
di tornare indietro
e di non voltarmi
ma non lo feci.

“dalla confusione del tutto migrarono su di me esseri dotati di ragione,
capaci di apprendere
di comprendere
di unificare
ma anche di creare inferni senza via d’uscita,
gabbie di eterno dolore.
Gli inferi creati sulla terra saranno lontano ricordo e un errore da non commettere mai più.

In futuro il fine della vita di tutti questi esseri dotati di ragione sarà il benessere comune…

costoro, vivranno in una sorta di Eden
senza mai conoscere le parole guerra, fame e violenza

migreranno ed emigreranno
si sposteranno continuamente
non ci saranno confini da rispettare
o limiti da non varcare
tutto sarà di tutti

Non ci sarà distinzione tra stile di vita in città e periferia perché la vita in esse scorrerà allo stesso identico modo:
ad un ritmo lento
alienante

I fumi delle fabbriche verranno purificati
e ciò renderà possibile vivere
senza paura di essere uccisi dall’aria insalubre

le comunità venereranno il mondo vegetale e impareranno ad averne cura
senza necessità di distruggerlo, sfruttarlo o ridurlo a brandelli

sarà una comunità incentrata sul mutamento
di cose
di idee
di persone
e di modi di essere

si vivrà sotto un governo inclusivo
capace di accettare le diversità
e di ambire ad un progresso
senza esclusioni
senza schemi mentali
senza pregiudizi
senza paura”

Il futuro che ci mostra il sogno non è quello che accadrà, ma quello che vorremmo accadesse. La mente popolare si comporta qui come fa generalmente: crede in ciò che desidera.
Sigmund Freud da quel futuro utopistico e
dallo stato di estasi che lasciano i sogni
mi risvegliai nel mondo che mi ricordava così tanto il corpo di quella donna
un corpo che nonostante le sofferenze
restava l’unico spiraglio di luce in un’esistenza totalmente buia
ed è a quella luce che gli esseri umani dovranno aggrapparsi e conservarla per sempre.

Mi risvegliai in una realtà che avevo ignorato per molto tempo,
in una realtà dove gli orologi segnavano la scomparsa del tutto che presto ci sarebbe stata,
ma mi risvegliai con un nuovo desiderio,
riuscire a diffondere la voce di quel sogno che avevo fatto prima che diventi realtà.

questo racconto ha partecipato al concorso Fictionforfuture
Pubblicato: 24 Aprile 2023
Fascia: 16-19
Commenti
Il silenzio di cui parla l'autore lo ritrovo in alcune fasi dell'esistenza di una persona che conosco bene. Il testo è snello, fluido, la conclusione mi piace molto.
06 maggio 2023 • 19:17