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Fantascienza
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Fascia 16-19
Siamo stati noi

Quando si pensa ad una città sostenibile, abitata da una comunità pacifica e rispettosa, ci sembra di pensare a un’utopia o a un sogno irrealizzabile ma, in realtà, se gli uomini collaborano riescono a raggiungere qualsiasi obiettivo. Questa voglia di collaborare è nata come una fiammella negli animi degli abitanti della terra quando è stato detto loro che la terra sarebbe esplosa a distanza di 10 anni dal 2025. Colui o colei che aveva diffuso l’allarme era
rimasto anonimo ma, dopo i primi annunci sui social più gettonati tutti ne parlavano. La novità si era diffusa come una macchia d’olio versata su un tavolo in cucina, tutti lo sapevano e mezzi ci credevano. Inizialmente la notizia sembrava di passaggio come le altre ma, col tempo, scienziati e geologi avevano incominciato a confermare la veridicità di questo annuncio. La gente poi, quando vede gli esperti del settore preoccuparsi riguardo qualcosa si spaventa e crede in loro.

Era davvero la fine? Dopo un mese dalla condivisione della notizia iniziò il panico, ognuno diceva la sua, molti incominciavano a delirare, i negazionisti diventavano esperti e i creduloni si davano per spacciati. Già tre mesi dopo questa vicenda gli uomini e le donne di tutte le etnie e paesi diversi avevano deciso di fermare i conflitti fra loro per un po’ per cercare di trovare una soluzione. La collaborazione non era parte del vocabolario degli uomini, ma quando
si parlava di salvare sé stessi forse si poteva provare a cooperare usando la mentalità «se aiuto loro salvo anche me stesso». Quindi a un anno dalla “meravigliosa” novella si era già incominciato a ridurre l’utilizzo della plastica ma allo stesso tempo a incrementare il rispetto per l’ambiente e la natura.

Gli uomini stessi non credevano di star effettivamente aiutando gli altri, anche i meno collaborativi si stavano impegnando per rispettare l’ambiente. Nessuno restava a guardare mentre gli altri facevano del proprio per un mondo più sostenibile; gli scienziati, ad esempio avevano trovato il modo di trasformare i rifiuti in carburante per le auto senza rilasciare rifiuti tossici, ormai il petrolio non era quasi più utilizzato. I sindaci delle varie città spesso organizzavano giornate dedicate alla pulizia del proprio comune e spesso indicevano competizioni riguardanti l’arte
dei rifiuti; a causa di queste gare i cittadini di ogni centro abitato cercavano di abbellirlo sempre più anche ingaggiando artisti esperti nella “trash art”.

Anche per le foreste e i boschi si fecero dei passi in avanti. La carta veniva utilizzata sempre meno con l’avvento della tecnologia ma la capacità di scrivere non sarebbe stata mai dimenticata grazie all’utilizzo di penne digitali. Per questa ragione il numero degli alberi abbattuti in un anno tendeva a diminuire sempre più. Inoltre, al posto della legna o del
carbone si ricorreva alle foglie secche come nuovo combustibile. Ciò non solo non avrebbe causato danni agli spazi verdi ma, sarebbe stato d’aiuto quando si sarebbero dovute pulire le strade dopo la caduta del fogliame
degli alberi in autunno.

Nel 2036 il mondo era irriconoscibile, come se ci fosse stata una mutazione. Quella che era una pausa dai conflitti era diventata la fine di tutti questi; le bottiglie in plastica erano ormai diventate un reperto antico; l’asfalto grigio e sporco era ritornato un prato verde e fresco; l’aria tossica e inquinata si era trasformata in aria fresca e pulita; era stata perfino effettuata una vera e propria migrazione di persone dalle città alle periferie per vivere meno ammassati in alti palazzi. L’umanità si era presa le proprie responsabilità e per la paura di andare incontro a una situazione del genere un’altra volta, tutti si impegnavano a mantenere il mondo attuale com’era.

I paesi avevano deciso di utilizzare unicamente energia pulita e visti i progressi che avevano compiuto nel tempo non era stato difficile dire addio all’energia non rinnovabile. Un altro provvedimento che era stato preso dopo l’inizio del 2036 era l’obbligo del mantenimento degli spazi verdi. Questa regola era stata stabilita affinché i parchi, i boschi, le foreste e ambienti simili fossero mantenuti puliti da tutti e per rendere tutti responsabili del luogo in cui vivevano. La sedentarietà e l’inquinamento erano concetti remoti.

Anche a livello sociale i rapporti tra le persone erano migliorati, a furia di collaborare l’umanità si era avvicinata. Negli anni le persone erano state “costrette” a stare insieme e a darsi una mano, di conseguenza erano nati
milioni di nuove amicizie. Essendo più uniti gli uomini non avevano bisogno di guerre e conflitti per prevalere gli uni sugli altri. La solidarietà unita alla voglia di lavorare degli uomini aveva perfino portato alla riduzione dell’82% della povertà nel mondo. Aiutare i prossimo era una delle priorità maggiori, gli uomini e le donne di tutto il mondo avevano imparato ad amare a dare una mano a chiunque ne avesse bisogno. Non ci si sentiva più appartenenti a un paese o un continente diverso, tutti erano abitanti della terra nuova chiamata attualmente pianeta “verdazzurro”. Questo nome era stato deciso perché il verde della terra e il blu del mare erano tornati a coesistere e visti dai satelliti nello spazio formavano una miscela naturale. Che mondo meraviglioso!

Il rispetto non era solo rivolto all’essere umano ma anche a tutte le specie viventi del nostro pianeta con cui l’uomo aveva imparato a convivere da quando aveva deciso di abitare in spazi più verdi e remoti. In questi spazi era inevitabile incontrare animali con cui si sarebbe poi fatta amicizia; a differenza di come venivano tratte in precedenza queste bestiole ora erano rispettate e non considerate solo generatrici di cibo o pelli o ancora bestie da intrattenimento. Proprio per queste motivazioni l’allevamento intensivo era diventato più che raro insieme allo sfruttamento degli animali nei circhi o negli zoo anch’essi, come l’uomo, meritavano di essere liberi.

Fa ridere come l’uomo possa ignorare qualcosa per una gran quantità di tempo e poi considerarla dal nulla quando le sue conseguenze sono alle porte. La pigrizia, l’ignoranza e l’indolenza sono le principali caratteristiche degli uomini di questi tempi e con l’avanzare dei giorni, queste, prevalgono sempre di più su di noi. Ecco perché la realizzazione del sogno di una terra dove natura e uomo vivevano in simbiosi sembrava irraggiungibile. L’uomo se vuole può ottenere tutto ciò che desidera ma non basta volerlo e poterlo fare, bisogna agire. Non deve essere l’ultimo
avviso a metterci in moto, bisogna prevenire qualcosa prima che arrivi per il bene di noi stessi e degli altri.

Tutti noi dobbiamo essere consapevoli che questa è l’unica terra che abbiamo, dopo averla prosciugata da tutto ciò che possiede non ci saranno seconde possibilità. Finalmente l’umanità ha raggiunto il futuro che tanto sognava e io sono qui, seduta accanto alla finestra di casa mia, mentre osservo il mondo che ho cambiato grazie alla mia piccola
bugia…sono io che ho diffuso la notizia ma non ho raggiunto questo risultato da sola, siamo stati noi.

questo racconto ha partecipato al concorso Fictionforfuture
Pubblicato: 8 Maggio 2023
Fascia: 16-19
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