Una ragazza sta leggendo un libro seduta accanto alla finestra. La storia la prende tanto che non riesce a staccare gli occhi dalle pagine. Mentre segue con attenzione la vicenda che assorbe tutta la sua attenzione sente un improvviso rumore che sale dalla strada. Sarà stato un incidente, si dice. E riprende a leggere. Ma subito dopo ecco un altro colpo. Il vetro della finestra trema. Perfino il libro trema fra le sue mani. Ma lei non vuole a nessun costo staccarsi dalla pagina. Che mi importa di quello che succede in strada!, si dice. Al terzo colpo però è la casa intera che si scuote e traballa. E lei non può fare a meno di alzarsi e avvicinare la faccia al vetro. Quello che vede le fa cadere il libro dalle mani…
Giannetto, dall’età indefinita, è un ex operaio, ex artigiano, ex tutto. Sta nel palazzo di fronte e sopravvive con un sussidio sociale e con piccoli lavoretti, a volte non proprio legali. Ha un appartamentino datogli dal Comune in quella lunga e lugubre serie di palazzoni che sembrano non mettere fine alla miseria di chi ci abita.
Dopo questa serie di palazzoni c’è la campagna, che campagna proprio non è. A guardarla bene sembra un deposito d’immondizia, dove vivono degli individui che stanno ancora peggio di quelli dei palazzoni: sono sbandati, tossici o comunque gente che non può, per un motivo o per l’altro, vivere all’interno della cosiddetta società civile.
Le strade sono illuminate da lampioni che sembra non debbano più fare nemmeno la luce, però il Natale si avvicina e i pochi negozi sulla strada hanno addobbato tutto con le luminarie e ogni angolo sembra risplendere di lucine multicolori che si accendono e si spengono, creando un arcobaleno di colori dove l’immaginazione si perde al di fuori della realtà.
Giannetto è euforico: è riuscito a contattare le persone giuste, che gli hanno proposto di assemblare e vendere i fuochi d’artificio illegali. C’è da lavorare, ma alla fine il guadagno si prospetta interessante.
In zona tutti amano sparare qualche fuoco per le feste e Giannetto sa a chi vendere la preziosa merce che, solo in quel periodo dell’anno, ha un valore e passa per lo più inosservata agli addetti ai controlli.
È notte e fa freddo, davanti alla casa si ferma un furgone che scarica dei pacchi e Giannetto si affretta a portarli nella piccola cantina di pertinenza del suo appartamento. Inizia subito a lavorare per preparare i botti che dovranno vendere nei giorni a seguire. Bisogna preparare le polveri, miscelarle nel giusto dosaggio e poi inserirle nei contenitori. L’attenzione deve essere massima. Basta poco per far saltare tutto in aria, come si sente ogni tanto in tv, ma Giannetto ha studiato tutto per bene e sa quello che deve fare. Alla sua età ha già parecchia esperienza e lavora sicuro e tranquillo.
In questo periodo di festa c’è molta gente in cerca di un qualche lavoretto perché ci sono i regali di Natale da fare e i soldi non sono mai abbastanza.
Anche Mario vive ai margini della legalità. Qualche giornata in nero ai mercati generali, a fare il facchino o il manovale, ma la fatica è tanta e i soldi sono pochi. Si sente sfruttato da chi gli dà quel poco lavoro che riesce a trovare. Si sente escluso dai benefici di questa società che considera ingiusta e malevola. Però Mario ha una virtù: riesce a rimediare – nessuno sa come – quello che la povera gente non può permettersi di comprare ai prezzi di mercato. Abbigliamento, utensili per la casa, ricambi per le vecchie automobili, e… i botti per le feste.
Giannetto e Mario si conoscono da tanto tempo, si sono aiutati nei momenti di difficoltà e questo è proprio uno di quei momenti. Giannetto assembla il materiale e Mario lo vende. Lo vende agli amici, ai conoscenti, nel mercato rionale, per strada, nei bar; insomma dovunque ci sia richiesta Mario è pronto a soddisfarla. Poco importa se è illegale, poco importa se è pericoloso. Illegale? Ma chi l’ha detto? Lo fanno tutti. Pericolosa? Tranquillo, io questa roba la tratto da tanto tempo e non è successo mai nulla. Solo i principianti possono sbagliare, noi no!
Francesca è una brava ragazza, si alza presto, si prepara ed esce da casa per prendere l’autobus che la porta a scuola. Se è fortunata, prenderà un solo autobus altrimenti dovrà cambiarne almeno due. La scuola le piace, studia volentieri e passa parecchio tempo a leggere. Legge di tutto specialmente romanzi di avventure e d’amore che la coinvolgono molto. Spesso s’immedesima nel personaggio principale e ne fa sue le gesta e gli amori. Sogna ad occhi aperti. L’età è quella giusta.
Francesca conosce Giannetto di vista. È troppo vecchio per le sue frequentazioni, ma l’ha visto spesso e sa che tipo di persona è.
A volte si trova a pensare a come una persona possa ridursi in quello stato, ma ancora non ha esperienze negative. La sua vita è passata dall’asilo alle elementari, alle medie, alle superiori senza intoppi, senza preoccupazioni, salvo quelle dello studio.
Conosce anche Mario… anche lui è un po’ troppo grande per lei. Ma alcune amiche gliene hanno parlato, di cosa fa per vivere, di quanto sia divertente e di come ogni volta si riesca sempre a trovarlo. Ma, a Francesca, per il momento, non interessa.
C’è una cosa che le dà fastidio: i botti e i petardi che i ragazzini fanno scoppiare fra i piedi della gente. Ma più di tutti quelli che fanno impaurire gli animali, particolarmente i cani. Quanto vorrebbe avere un cane, una piccola palla di pelo da poter accarezzare e coccolare, ma l’appartamento è piccolo e papà e mamma non vogliono animali per casa. Per Natale l’ha chiesto come regalo, ma al suo posto è arrivato un tablet con molti libri già caricati al suo interno, almeno sono quelli che le piacciono.
Dopo Santo Stefano, a Mario sono arrivate un sacco di richieste per i botti di fine anno. Ha badato a fare una lista che ha sottoposto a Giannetto, il quale ha già contattato i fornitori e la sera stessa è arrivato un altro furgone carico di merce. Ma stavolta la merce è davvero pericolosa. Nelle richieste di Mario ci sono delle vere e proprie bombe esplosive. Tanta polvere pirica, tanti elementi strani e pericolosi. Giannetto è preoccupato. Non ha mai maneggiato materiale così pericoloso in un solo ambiente. Bisogna ridurre i rischi. Decide allora di dividere il materiale per tipologia, mettendone una parte in cantina, una parte in camera da letto e il resto in cucina.
L’ultimo dell’anno si avvicina. Giannetto fabbrica i botti e Mario li consegna. La richiesta è alle stelle, i soldi arrivano che è un piacere, tanto che ora la gente va addirittura a casa a prendere il materiale.
L’appartamento è pieno di botti finiti e in via di assemblaggio, nessuno sembra rendersi conto del pericolo che, ora dopo ora, va aumentando.
Francesca sta leggendo un libro sul suo nuovo tablet. Non è esattamente come leggere un libro di carta. Manca proprio la consistenza, il profumo della carta e dell’inchiostro e il fruscio delle pagine. Ma il tablet è il futuro. Esci con lui e ti porti dietro tutta la biblioteca. Puoi anche telefonare o collegarti a internet. In fin dei conti è una gran cosa, e poi non ce l’hanno mica tutti, pensa Francesca.
Però i libri sono un’altra cosa.
Giannetto e Mario non hanno mai visto tanti soldi tutti assieme. C’è la fila fuori, in strada, tutti vogliono i botti per stasera. Domani sarà l’anno nuovo. Ancora poche ore di lavoro e poi tutti a divertirsi.
Talmente presi dal loro turbinio di lavoro, non si accorgono che stanno tralasciando le più elementari norme di sicurezza. C’è una normativa molto severa da osservare; ci sono leggi che vietano assolutamente di maneggiare questi materiali in luoghi non adatti e una cantina, una camera e una cucina non sono certamente adatti.
E infatti qualcosa è andato storto in cucina. È esploso un botto che ha fatto scoppiare tutta la cassa di quelli già pronti. La cucina si è trasformata in uno stanzino nero e puzzolente e sta bruciando. Mario è rintronato dal rumore e quasi non si accorge che i suoi vestiti sono in fiamme. Urla e corre per la casa senza sapere cosa fare. Chiede aiuto, ma non c’è nessuno. Non ci sono impianti di sicurezza. È solo, con il fuoco addosso.
Giannetto è in cantina che sta assemblando altri botti, sente solo la deflagrazione e corre a vedere cos’è successo. In quel momento Mario entra in camera, dove sono accatastati altri botti. La torcia umana in cui si è trasformato incendia tutto il materiale lì presente.
È una bomba di grande potenza quella che esplode facendo tremare il palazzo, disintegrando i muri ed esplodendo verso l’esterno. Alcuni passanti vengono investiti dal fuoco e un odore acre si sprigiona dal piccolo appartamen to. Mario e Giannetto, investiti dalla seconda esplosione, vengono scaraventati lontano, arsi vivi.
Ma non è finita. Il povero Giannetto non ha chiuso le porte della scala e della cantina e l’esplosione si propaga fin lì facendo saltare in aria tutto il materiale depositato, tra cui alcune bombe carta che hanno distrutto il piccolo ambiente con una potenza terrificante. Anche parte della strada è stata demolita, come pure i due piani sovrastanti. L’onda d’urto ha frantumato porte e finestre del palazzo di fronte, le auto in sosta e investito alcuni passanti.
Francesca è lì con il suo libro, è il momento clou in cui riesce ad amalgamare tutti gli elementi per arrivare alla parte finale. Sente il primo botto, ma non si preoccupa. Fanno sempre degli incidenti qui sotto, pensa. Ma poco dopo sopragginge un’altra esplosione e la finestra trema come non mai. Sarà un tuono, ma non mi sembra che piovesse, pensa ancora e torna a leggere, è a un punto cruciale della storia e non può interrompere.
Ed ecco la terza esplosione. Il vetro trema nuovamente e ancora più forte di prima, il palazzo pure, e anche il libro.
Ora non può più fare finta di niente e si chiede preoccupata cosa sia successo. Si affaccia alla finestra e il libro le cade di mano.
Una nuvola di fuoco si sta spargendo verso di lei. Incredula e attonita cerca di analizzare la cosa, ma il suo cervello non riesce a discostarsi dalla nube di fuoco, fino a quando tutto si fa nero.