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Fantascienza
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Fascia 13-15
L’utopia della perfezione

14 giugno 2180

I due presidenti entrarono nell’aula del Parlamento e il brusio venne subito sostituito da un lungo applauso. La sala aveva la struttura di un antico teatro greco/romano, i parlamentari continentali si trovavano seduti in una struttura simile a una cavea, divisi tra loro solo da scalini per arrivare ai posti più alti; nei posti davanti c’erano i presidenti continentali, nella parte più bassa dell’aula si trovavano i due presidenti e i rispettivi vice. Dopo l’applauso la presidente Katy Brien, una donna di origini irlandesi, famosa per essere riuscita a riappacificare alcuni Stati in guerra, prese parola: «Benvenuti cari governatori alla prima riunione in Parlamento dell’OMCU, l’Organizzazione Mondiale dei Continenti Uniti. Per questa prima assemblea io e il mio collega abbiamo scelto l’aula parlamentare che più rappresentava la democrazia, e visto che questo luogo ricorda una costruzione dell’Antica Grecia, patria della democrazia, abbiamo deciso di riunire i governi continentali qui a Strasburgo, nel Parlamento europeo. Detto questo, sapete già come è strutturato il nuovo governo mondiale: è di tipo federale ed è diviso nei cinque continenti, che a loro volta hanno al loro interno i vari Stati federali, le vecchie nazioni così come lo erano a inizio millennio. Il loro governo rimarrà invariato purché sia democratico e attento ai bisogni del popolo. Ogni continente avrà il proprio organo parlamentare, formato da un Presidente continentale, dal suo vice, eletti dal popolo e in carica per cinque anni, e dai rappresentanti degli Stati federali. Il Parlamento mondiale è formato dai Parlamenti continentali, da due Presidenti e dai rispettivi vice. Adesso passo la parola al mio collega Luis Alvés.»

Egli era un uomo brasiliano, famoso per aver combattuto per l’approvazione di una legge mondiale che vietasse l’utilizzo di sostanze inquinanti a favore di materiali sostenibili. «Salve a tutti» disse con una voce che celava allegria «Gli sforzi necessari per arrivare a questo punto sono stati enormi: ci sono voluti secoli prima che tutta la popolazione mondiale riuscisse a considerarsi un’unica specie, andando oltre stereotipi e differenze. In molti dicono che il tutto sia iniziato alla fine dello scorso millennio, ma spesso trascuriamo che già dalle civiltà antiche i poveri provavano a ribellarsi ai governi che li sopprimevano. Solamente alla fine del II millennio il popolo è riuscito a farsi valere di più, fino a che alcuni hanno compreso l’importanza di un mondo unito, ma avevano bisogno di un ausilio concreto da parte degli Stati. Ci sono voluti decenni per coronare questo sogno: è stato complicato ricucire i danni causati dall’opinione che fosse solo il proprio pensiero quello giusto. L’insolenza umana ha portato la specie vicino a una caduta imminente, per questo le menti giovani hanno capito di cosa necessitasse il mondo moderno. Abbiamo lavorato duramente in questi ultimi anni affinché venisse vinta ogni associazione o governo che impedisse una vita libera all’uomo: dalle mafie ai regimi dittatoriali fino alle discriminazioni sociali. Abbiamo lavorato soprattutto nelle scuole, dove i bambini sono stati educati all’inclusione. Arriviamo così al 2178, quando abbiamo chiesto alla popolazione mondiale se avesse voluto riunirsi sotto un unico governo che permettesse la libertà umana sotto tutti gli aspetti. Dopo tutta questa fatica ritengo inopportuno vanificare tale impegno, quindi chiedo a tutti di continuare il lavoro cominciato secoli fa, e di essere noi a mantenere un futuro solido alla nostra bellissima specie.» Detto questo si sedette e si alzò un applauso ancora più sonoro di prima.

Alla fine della riunione i due presidenti visitarono il Parlamento. All’interno si trovavano lunghi corridoi pieni di immagini rappresentanti le lotte che avevano portato all’unità mondiale: dalla Rivoluzione Francese, per l’OMCU la prima vera rivolta e vittoria del popolo, alle ultime proteste degli attivisti sociali. «Viene detto il Corridoio della Memoria» spiegò la guida «È detto così perché ci ricorda quanto l’uomo abbia faticato per ottenere l’uguaglianza.» Un altro corridoio era tappezzato di foto scattate nei lager nazisti e nei gulag sovietici del ‘900. «Due tipi di governo opposti che hanno comunque portato a una fine tragica, e fino a qualche decennio fa c’era chi difendeva azioni del genere» commentò delusa Katy. Dopo una lunga visita per tutto il Parlamento, finalmente i due tornarono in hotel.

23 settembre 2180

In quei mesi il governo mondiale si era organizzato per procurare dei fondi ai continenti da smistare poi alla popolazione. Quel giorno, però, tutti i telegiornali furono mossi dalla stessa notizia: un gruppo di uomini e donne aveva cominciato a spaventare chiunque si avvicinasse ai Parlamenti portando uno striscione con scritto: La perfezione mondiale non è possibile, è un’utopia.

Il governo ne fu subito avvisato e fu organizzato un consiglio straordinario. I governanti si riunirono nella sede di governo asiatica, a Tokyo: essa era un’aula rettangolare che sarebbe stata ottima per il confronto di due fazioni. Katy cominciò subito il suo discorso: «Salve colleghi, conosciamo tutti qual è la causa di questo incontro, di conseguenza non mi dilungo su questo argomento, vado direttamente al sodo: chi ha un’idea per bloccare questa banda che sembra voler ostacolare il processo di unione globale? Ricordo che dobbiamo farlo nella maniera più pacifica possibile» e scrutò attentamente tutte le persone là dentro, e notando le poche proposte si girò sospirando verso Luis, che aveva la testa fra le braccia, come se stesse provando a cacciar via un incubo, fallendo miseramente. Poi si alzò un ometto che propose:«Perché non ci confrontiamo con loro, alcune volte per combattere qualcosa è meglio prima comprenderla.» e si sedette.«Siamo tutti d’accordo?» chiese Katy, la sala annuì «Allora inviteremo alcuni membri della banda in questa sede la prossima settimana.»

I governanti uscirono e Katy si girò verso Luis «Che succede?» chiese «Pensavi che tutti accettassero i nostri pensieri?»
«Credevo che non sarebbe mai arrivato il momento di difficoltà, o almeno credevo che sarebbe arrivato molto più tardi.» rispose affannato «È come se tutta l’eccitazione che provavo fosse volata via in un solo colpo.»
«Non puoi interrompere un sogno solo perché altri non lo approvano, non puoi permettere a qualcuno di vanificare un lavoro durato secoli.»
«Sì, forse hai ragione.»

30 settembre 2180

Quando giunse il giorno del confronto, l’aria nell’aula era così tesa che regnava un silenzio tombale. Ad un certo punto Katy e Luis si fecero coraggio e si alzarono: «Benvenuti a tutti» disse Katy provando a mantenersi composta «Noi membri dell’OMCU siamo molto grati che  abbiate accettato una discussione in modo da comprenderci meglio a vicenda. Devo ammettere che mi ha incuriosita il vostro pensiero, come mai pensate che la perfezione non sia raggiungibile? Perché pensate che ciò per cui stiamo lavorando sia un’utopia?»

Si alzò un uomo vestito con uno smoking elegante: «Salve a tutti, ci chiedete come mai pensiamo che la perfezione non sia un obiettivo tangibile, io vi rispondo: cosa è la perfezione?» e fissò l’OMCU, notando il silenzio, sorrise, e continuò il discorso in modo teatrale «Ebbene, la perfezione è soggettiva, non ha né un limite, né un vero obiettivo, quindi non può essere raggiunta. Poi vi domandate anche il perché pensiamo che il vostro lavoro sia utopico: voi volete un mondo buono, pacifico e prosperoso, per arrivare a questo punto molti hanno protestato, molti hanno rischiato la loro vita per promuovere uguaglianza e lealtà, è vero» raccontava mentre cominciava a passeggiare per l’aula «ma vogliamo parlare delle guerre civili, oppure dei numerosi governi che, sotto la maschera dei benefattori pronti al combattimento dei totalitarismi, si arricchivano, vogliamo parlare dell’incoerenza delle persone che ancora oggi esaltano la pace, l’uguaglianza, e voltano le spalle a coloro che chiedono aiuto? Ancora oggi tantissime persone vivono nella pura falsità.» detto questo tornò nel suo posto a sedere e fu accolto da un fragoroso applauso, poi proseguì «Noi non pensiamo che i vostri ideali siano errati, crediamo solamente che non sia possibile raggiungerli in maniera totalmente pacifica. Detto questo vi pongo anche una domanda: il fine giustifica i mezzi?»

Si alzò subito Luis, carico di adrenalina: «Ci chiedete se il fine giustifica i mezzi, e io penso proprio di no. È vero, per unificare il globo ci sono voluti secoli, e non tutto si è svolto pacificamente, ma pensate anche voi ai vostri mezzi: spaventavate chiunque si avvicinasse a una sede parlamentare, allora vi chiedo, dove si trova la vostra coerenza?» nessuna risposta «Se anche voi desiderate un mondo prosperoso, dove tutti gli esseri umani, ma che dico, tutti gli esseri viventi possano vivere insieme in perfetta simbiosi, perché cercate modi per ostacolare il nostro lavoro? Io sogno che un giorno non ci siano lotte per il potere, falsità, menzogne che impediscano a qualsiasi vivente una vita degna di essere chiamata tale. Io sogno che tutto il lavoro compiuto, giusto o sbagliato che sia, non venga reso vano. Chiedo quindi anche a voi di assumervi le vostre responsabilità per i danni compiuti la scorsa settimana.»

«La perfezione, è vero, è soggettiva» continuò Katy «non ha obiettivi comuni per tutti, ma se tutti cerchiamo di raggiungere sia i nostri che quelli degli altri, forse si può arrivare vicini ad essa. La perfezione ha sempre affascinato l’uomo, l’ha sempre attirato a sé senza lasciarlo avvicinare troppo. Sicuramente per riuscire a raggiungerla dobbiamo dare un buon esempio, che spinga chiunque alla collaborazione. Non è semplice, ma abbiamo lavorato molto per creare un popolo che fosse libero di vivere la propria vita come preferisce, e sono sicura che non sia il momento di rendere i nostri sforzi inutili.» La discussione si concluse così, dopodiché se ne andarono tutti. «È andata abbastanza bene, no?» pensò Katy ad alta voce. «Poteva andare peggio» rispose Luis con una lieve punta di ironia, con gli occhi che brillavano di soddisfazione.

Il giorno dopo tutti i giornali parlavano solamente del confronto tra le due fazioni, in particolare nessuno capiva quale delle due fazioni avesse ragione: quasi tutti si convinsero però che fosse meglio perfezionare nei minimi dettagli il mondo attorno a loro, per realizzare, un giorno, quelli che erano i sogni dell’uomo libero, della mente giovane.

Tutti si convinsero che se l’uomo avesse acquisito un senso di responsabilità tale da trovare la strada verso la totale simbiosi nel mondo, allora la perfezione avrebbe mostrato loro il sentiero per raggiungerla.

questo racconto ha partecipato al concorso Fictionforfuture
Pubblicato: 7 Maggio 2023
Fascia: 13-15
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