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Fascia 16-19
La macchina del tempo

È una giornata di maggio e il cielo è carico di nuvole, il sole risplende solo da una morbida fessura e ho la casa tutta per me. Un week-end intero per concedermi quel riposo tanto voluto e dovuto, e per togliere le foglie secche dalla grondaia (rimaste dall’ultimo terrificante 31 ottobre). Ho tutto il tempo del mondo. Le pantofole ai miei piedi e il libro, iniziato l’estate scorsa, mi invitano a mettermi a mio agio sul divano. Da quando i bambini ci saltellano a mo’ di trampolino è diventato apparentemente più confortevole.
Come in tutti i sogni però, ci si sveglia alla fine: il campanello…
Apro la porta e ci sono due pacchi lasciati sullo zerbino, con una scritta sul lato di uno a rivelare il mittente: «Da mamma». Oggi è il primo mercoledì del mese! Ciò suggerisce che entrambi i pacchi contengono prelibatezze varie. Li porto in cucina. Apro il primo scatolone per sistemare il sacro contenuto nella dispensa. All’apertura del secondo però, qualcosa di inaspettato (nulla di commestibile): un vecchio registratore e vecchie cassette. Nascosto, un messaggio su carta: «L’ho trovato su in soffitta, ho pensato dovessi averlo, un bacio. Mamma». Ma certo! Il mio registratore di quando ero piccolo!

Queste cassette racchiudono un pezzo del mio passato. Speriamo funzioni ancora. Prendo il cavo, lo collego alla presa e si accende! Prendo una cassetta per inserirla ma ce ne è una già all’interno. Nessuna informazione su di essa.  Riavvolgo il nastro e play:

«5 Novembre 1985. Fuori il cielo è sgombro e il sole è una palla di fuoco rovente. Ieri io e Pete abbiamo parlato a lungo del futuro. Dice che il suo destino sarà di andare in giro con una di quelle splendide decappottabili rosso fiammante e, ogni volta che vorrò, dice, potrò guidarla per metterla in garage. Questo se lo può scordare! Sono curioso di vedere quanto bene potrà ammirarmi dalla sua macchinina senza tettuccio, con il mio personalissimo jet privato. Poi il discorso ha preso una piega un po’ più seriosa, nei limiti, quando si parla di fantascienza… Raggiungendo proporzioni di larga scala: “Il futuro del mondo”. Pete dice che tra quaranta anni il mondo sarà dominato dalle macchine e l’umanità messa alle strette da un virus mortale. L’unica speranza di sopravvivenza, dice, sarebbe di trasferirci su un altro pianeta mediante una navicella spaziale. A mio parere Pete vede un po’ troppi film di fantascienza. Perché il futuro deve essere quello mostrato dai film? Sempre così apocalittico. Perché non un futuro più roseo? È così difficile immaginarlo? Al di là degli ologrammi e le macchine che camminano da sole o pistole laser! Anche se devo ammettere sarebbe molto figo. Insomma, se mi devo immaginare un futuro con le pareti bianche, penserei che non sarebbe mai abbastanza bianco. Una cosa è certa, non indosserò mai e poi mai quei vestiti attillati futuristici. Se penso che la moda nel futuro sarà come quella nei film, allora preferisco di gran lunga andare in giro in mutande. E poi come potrei fare a meno del mio mitico marsupio rosa sciupa-femmine, perderei la mia popolarità. Per le acconciature è diverso. Ho sempre desiderato tingermi i capelli di colori strambi e un giorno, all’insaputa di tutti, lo farò. Solo che se mia madre venisse a scoprirlo sarebbe la fine. Perciò si, spero che nel futuro tingersi i capelli sia all’ordine del giorno. Per quanto riguarda la mamma, lei non cambierà mai idea.
Qui è Captain Spirit che vi parla, passo e chiudo.»

«20 Novembre 1985. È uscita da poco questa novità secondo cui vogliono (leggo) “stroncare alla corteccia: danno all’ambiente”. Non ho ancora capito cosa intendono. Gli alberi? Gli animali? Cosa stiamo facendo di tanto dannoso per rappresentare un pericolo? Ammetto di essermi scordato di dare l’acqua alle piante qualche volta, (e per questo sono morte) però ho un gatto e riesco a gestirlo. Chissà se si estinguerà mai la razza umana. È in arrivo li mio “quinto” fratellino (manca poco ormai), non mi preoccuperei più di tanto.»

Stop.

Wow, ero davvero così preso da questo talk-show tra me e me stesso!

Play.

«Mamma ha intenzione di chiamarlo come lo zio Charlie, lui è… Non c’è più, se ne è andato a causa di una malattia. Secondo la mamma questo è un modo per ricordarsi di lui. Se fossimo nel futuro sono certo che questo non sarebbe mai accaduto. Esisterebbe una cura per ogni malattia, la medicina non sarebbe un taboo, e nessuno al mondo sarebbe più malato!
Qui è Captain Spirit che vi parla, passo e chiudo!»

«20 Novembre 1985. La mia passione è il teatro. Sapete, sono un attore, o per meglio dire un neoattore, alle prime armi insomma. La mia insegnante però oggi mi ha detto che ho grande talento e se continuerò a impegnarmi come ho fatto, avrò un futuro assicurato. Un futuro pieno di dizione e scioglilingua, ma senza dubbio spettacolare. Ah! A Natale faremo lo spettacolo e non vedo l’ora di dare tutto me stesso per poter recitare sul palco. Quando sarò un attore professionista farò un sacco di tournée e allora sì che l’avventura ha inizio, perché viaggiare è senza dubbio una delle cose che farò e questo non si mette in discussione. Giunta una meta prenderò il mappamondo, lo farò roteare e col dito indicherò la mia prossima destinazione e la prossima ancora e quella dopo ancora.
Qui è Captain Spirit che vi parla…Passo e chiudo.»

«16 Dicembre 1985. Oggi la prof ci ha dato un tema da svolgere a casa: “Immaginate una città dove vige la pace e la serenità”. Ora, potrei scrivere quello che la prof si aspetta e prendere il solito voto: 7+ (tanto lo mette a tutti a prescindere). Oppure andare giusto un pochino fuori traccia e raccontare dei rischi che potremmo correre nel cercare di creare questa città “perfetta”. Insomma, come potremmo mai andare d’accordo se ognuno ha le sue idee, i suoi pregiudizi? La gente sarebbe disposta a cambiare? Nessuno sarebbe libero di pensarla come preferisce, anche se la pensa male. lo spero con tutto me stesso che in futuro la gente non si farà tutti questi problemi sulla religione o la pelle o i gusti che una persona ha, ma se lo vogliamo veramente dobbiamo rimboccarci le maniche. E se nel cercare di migliorare si finisca per esagerare? Invece di migliorare il mondo, pensassimo a migliorare solo noi stessi? Questi per fortuna sono solo paranoie che mi faccio. Credo sia meglio scrivere quello che si aspetta la prof, è più sicuro e poi non ne varrebbe la pena.
Qui è Captain Spirit che vi parla, passo e chiudo.»

«27 Dicembre 1986. È passato un pò di tempo dall’ultima volta. Ieri Pete mi ha invitato a casa sua per vedere insieme il solito film di fantascienza: “Blade-Runner” (Come se non l’avessimo già visto centinaia di volte). Inizio a pensare che il futuro sarà davvero così (apocalittico). Ho detto a Pete che non sarei riuscito ad andare, perché ho un sacco di compiti ancora da smaltire… La verità però è un’altra. Lo spettacolo è andato male. La mia insegnate dice che può capitare, “ansia da palcoscenico”, ma io so che se tutto è andato storto è per colpa mia. Ho chiuso con il teatro! È meglio così. Ho intenzione di farla finita pure con questo ridicolo talk-show. È solo una perdita di tempo!…Basta chiudo.»

Fine registrazione.

Si inizia con qualcosa di infantile, puro. Poi arrivano gli errori, le prime delusioni, subentra l’ira, l’odio. Quando ti volti, sei lontano dalla riva.

Non sono mai riuscito ad ammirare dal cielo Pete con la sua auto, se è per quello non l’ho mai più rivisto (chissà poi se è riuscito veramente a comprarsela quella macchina). Non ho più indossato quel marsupio rosa o tinto mai i miei capelli. Non ho mai poggiato il dito sul mappamondo che ho sempre e solo fatto roteare. Non ho mai preso un voto più alto di 7+. Non ho mai brillato sul palcoscenico. Però, posso sempre prendere il telefono e chiamare un vecchio amico. Posso salire in soffitta e spolverare le mie vecchie cose. Smettere di far girare quel vecchio mappamondo. E perché no, fare una capatina a teatro. Dopo tutto, non è mai troppo tardi, troppo tardi per cacciare quelle foglie secche dalla grondaia, troppo tardi per prendere questa cassetta ancora vuota, inserirla nella mia “macchina del tempo” e…

«6 Maggio 2015. Fuori li cielo si sta aprendo…»

Pubblicato: 18 Gennaio 2023
Fascia: 16-19
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