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Fantascienza
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Fascia 16-19
La Cupola

Driiiin. Suona la sveglia: è l’ora di alzarsi, di rifare il letto e preparare la colazione. Un altro giorno inizia con il suo solito pallido sole.
Dalla finestra della camera traspare già la luce spenta e grigiastra che debolmente illumina la stanza. Osservi quel tenue chiarore e il mondo fuori, grigio come il tuo umore, come la nebbia e come lo smog che avvolge questa città e questa vita. La metropoli su cui ti affacci ogni mattina non ha nulla di diverso dalle altre, come esse è trafficata, frenetica e pericolosamente inquinata. La contempli senza speranza, anche se, nel profondo del tuo cuore, di speranza ne hai; forse oggi è in realtà quel giorno, il giorno in cui tutto cambierà, in cui il tuo sogno nel cassetto, ormai sepolto dalla polvere, si realizzerà. All’improvviso ti rivedi bambino, nuovamente con quella certezza infantile e sincera che non conosce limiti.

Driiiin. Spegni la sveglia: è troppo presto per iniziare la giornata, puoi cullarti ancora un po’ fra le braccia di Morfeo. La realtà confluisce in sogni fantastici seppur concreti, che danno voce e spazio ai desideri più reconditi. Ti guardi intorno, ritorni con la mente a quell’articolo di giornale che hai letto sulle energie del futuro. Il solito sensazionalismo per catturare l’attenzione! Un futuro senza energia. Le energie rinnovabili: ecco ciò di cui c’è bisogno! Un mondo con solo fonti pulite dove ogni respiro produce energia. Può apparire semplice ma non lo è. Si può immaginare tutto, anche un mondo in cui si utilizzano solo fonti di energia sostenibili, tuttavia la realtà è ben diversa, ogni azione ha un costo.

In fondo è vero, basta un attimo, un pensiero, un sogno, un progetto per raggiungere questa realtà: il nostro mondo, conosciuto come «Cupola». Nella Cupola le innovazioni e le scoperte sono all’ordine del giorno. Le ultime novità sono le scarpe che producono energia semplicemente camminando e le finestre con i pannelli solari integrati nei vetri. Queste sì che sono le novità del momento, l’ultimo grido della tecnologia moderna! Intorno si percepisce una leggerezza nell’aria senza smog, senza combustibili fossili e, sicuramente, senza la parola inquinamento nel dizionario. Ma cosa stavi pensando!? La Cupola non esiste, è solo un’utopia del prossimo millennio e comunque non ti riguarda. Dalla finestra il sole che arriva non è più grigio ma caldo e gaio e fuori puoi ammirare la vasta piana blu del mare, che non vedevi più da anni dopo la costruzione di quell’enorme grattacielo. Sei stranito, avevi sentito parlare dell’esistenza della Cupola e adesso hai la possibilità di viverla e non solo di limitarti a sognarla. Vieni risucchiato da questa nuova avventura, subito fuori casa ti accorgi che le persone non si affrettano per raggiungere le sedi di lavoro ma camminano sorridendo. Al parco c’è molta gente, lì si respira serenità e, senza i rumorosi motori delle auto, puoi ascoltare melodie nuove. Non sei mai stato oltreoceano ma sai riconoscere quelle lingue, non sono del luogo ma è come se ci appartenessero da sempre. Gli idiomi che ascolti sono molti, come le etnie, come le scritte sui cartelli stradali che rispecchiano ogni nazionalità. Non servono traduzioni, non è complicato capirsi, basta ascoltarsi.

Nel parco c’è ancora la secolare fontana del Tritone ma ora il suo aspetto è diverso, il suo colore è bianco, lo smog non ha scavato il suo volto candido e il marmo è ancora al suo splendore originale. Fuori dalla Cupola il suo corpo sorgeva sul cemento, tra gente frettolosa e distratta, ma ora hai tutto il tempo di ammirarla e ti soffermi ad osservare i pesciolini che, coi loro colori, ne illuminano l’acqua limpida. Intorno alla fontana, un morbido prato verde accompagna il tuo sguardo verso il mare. Quello stesso mare che oltre la Cupola è testimone di inganni e sventure, mentre adesso aiuta e accompagna su una riva sicura e accogliente. Sono lontani i giorni in cui la vita e i sogni di gente innocente in cerca di salvezza venivano spezzati da una pericolosa traversata in mare. Ma perché limitarsi ad ammirare il parco? Le abitazioni, i musei e i giardini hanno un fascino da scoprire. Ti accorgi, a colpo d’occhio, che le case non hanno né inferriate, né sistemi di allarme, né serrature e nei vialetti non ci sono auto ma rigogliosi giardini, curati ma verdeggianti, con alberi dalle chiome imponenti. Ti devi abituare a un mondo senza delinquenza: qui si può stare tranquilli! Le facciate colorate degli edifici trasmettono gioia e invitano i passanti ad entrare nelle stradine del centro. Subito noti la presenza di numerosi centri di ritrovo, luoghi ideali sia per adulti che per bambini; intere famiglie trascorrono il loro tempo insieme a leggere i libri della biblioteca, a guardare film nelle sale cinema o ad ammirare le opere d’arte nei musei.

I quadri esposti sono a te nuovi: appartengono ad altre culture, altri mondi a te sconosciuti ma che ormai sono la tua quotidianità, il tuo passato e la tua storia. Ascoltando meglio e guardandoti intorno ti accorgi degli altri edifici adibiti alla musica, al teatro e allo sport. Quante persone interagiscono senza conoscersi, ma in realtà si conoscono da sempre, infatti, sono come te, lì, nella Cupola, ad apprezzare la natura e l’arte.A contornare questo luogo non mancano i ristoranti di mille tipi, sembrano infiniti come i piatti che puoi mangiare. I nomi delle pietanze non li ha mai sentiti ma l’odore che esce dai locali sembra invitante. Sai che un giorno li proverai tutti. Perché limitarsi al solito piatto? È ormai pomeriggio inoltrato ma il caldo ancora accompagna la giornata: questa primavera è così fresca e piacevole. Sorridi ricordando il piumone che avevi preparato ieri sera temendo un freddo improvviso ma qui, nella Cupola, non bisogna preoccuparsi, il clima è rispettoso delle stagioni.

Decidi, quindi, di prendere un autobus, hai notato che passano molto di frequente al contrario delle auto. Sembra una dimensione senza autovetture! Chiedi ad un passante dove acquistare un biglietto, non li hai portati, non pensavi ti sarebbero serviti, e lui, con sincera ingenuità, ti risponde che non servono. Tutto ciò che devi fare è salire sull’autobus e sederti comodamente sui sedili in tessuto riciclato a osservare il panorama. L’autobus ha una scritta all’interno, spiega il sistema dei finestrini che, essendo integrati di pannelli solari trasparenti, supportano lo spostamento del mezzo senza inquinare. Molto interessante! Ne avevi sentito parlare ma non pensavi fossero già in commercio. Dal finestrino puoi osservare la città e ti accorgi che il supermercato alimentare non c’è più, al suo posto molti negozietti vendono i prodotti locali, guardati prima con tanto scetticismo ed ora essenziali. Il centro commerciale accanto al supermercato, dove ieri hai comprato quelle scarpe che volevi da tanto ma che non metterai, è stato sostituito da un’area protetta con volontari, adulti e bambini che si prendono cura degli animali, imparano a conoscerli e ad apprezzarli. Scendi senza esitare e ti dirigi a visitare l’area protetta. All’ingresso ti chiedono se vuoi una guida e volentieri accetti. Un ragazzino di appena dodici anni ti si avvicina e si offre di accompagnarti nelle zone più interne dell’area, raccomandandosi di non fare rumore per non disturbare gli animali. Ti porta a vedere il laghetto, che non sapevi neanche ci fosse, e ti mostra delle specie di pesci e anfibi che credevi estinti da anni, ti parla degli orsi e dei lupi e degli altri mammiferi presenti nella parte più nascosta del luogo. La sua spiegazione sulle piante e sulle specie animali dell’area è molto interessante, gli chiedi stupito cosa lo ha portato ad appassionarsi tanto della natura e lui, con dolcezza, ti confida che a scuola insegnano anche questo.

Fin da piccoli si impara a rispettare le specie animali e vegetali, ad amare il tuo mondo, viaggiando e visitando la Cupola. Sei entusiasta di questa esperienza che ti ha aperto la mente e lasciato senza parole. Continui a camminare finché non raggiungi la periferia o quello che nella tua vecchia metropoli era la periferia. Ora vedi le scuole dove i bambini imparano ad agire responsabilmente e le sedi di lavoro per gli adulti che curano la Cupola. Non è apparsa così lontana la periferia dal centro. Gli edifici sono particolarmente bassi e non disturbano il paesaggio naturale. Sono, anche, costruiti con quel nuovo materiale che hai letto essere resistente ed ideale per gli immobili ed anche biodegradabile.

La loro forma innovativa non ostacola la visuale e ti permette di ammirare le verdeggianti colline, con i loro alberi e animaletti. Chissà come sarebbe innevata? Per te è semplice immaginarla ovattata, coperta di neve con quel manto candido e fresco che non vedi da anni, su cui non ti dispiacerebbe sciare di nuovo. Lì i bambini e gli adulti si divertirebbero come se il tempo non andasse avanti e si fermasse per lasciare spazio al gioco. La tua immaginazione ti porta lontano: ancora alcuni mesi e la neve tornerà! Ma prima potrai goderti l’estate in spiaggia senza il rischio di improvvise frane o mareggiate. Le stagioni, il tempo, gli anni si susseguono serenamente nella Cupola, a volte però sono necessarie azioni di manutenzione della struttura. Gli abitanti curano il loro mondo: un essere vivente che li supporta e che, in caso, deve essere aiutato. In biblioteca avevi visto una sezione dedicata alla Cupola dove veniva narrato come, quando uno dei vetri superiori della cupola si era scheggiato, l’intera popolazione aveva lavorato per la riparazione. Tutti si erano resi utili ed il pezzo sostitutivo era stato riprodotto con efficacia e in tempi ristretti.

Che organizzazione in questa Cupola! Che bellezza! Chissà dove finisce? Potresti chiedere, ma non ce n’è bisogno vicino a te c’è un cartello che indica la fine della Cupola. Fai una passeggiata, respiri l’aria pulita e osservi la collina sperando un giorno di imparare altro su quella terra così rigogliosa e sulla quale prima sapevi così poco. Questi sono i pensieri che ti accompagnano. Arrivato al confine un muro di smog ostruisce il panorama. Attraverso questa nebbia si intravedono gli alti grattacieli della città, le automobili frenetiche e veloci che non pensano alla vita e a ciò che, con il loro movimento, stanno perdendo. Ti avvicini al bordo, al vetro che ti separa da quel mondo che, per così tanti anni, hai considerato essere tuo e che ti accorgi in un attimo che non ti è mai appartenuto né ti è mai piaciuto. Con calma ti giri a osservare la Cupola, un mondo che conosci da così poco ma che è già parte di te.

La Cupola è un sogno che non si può abbandonare, che bisogna vivere e condividere. Puoi scegliere ma sai che non ne hai bisogno, hai già deciso: hai scelto di tornare a casa.

Pubblicato: 31 Gennaio 2023
Fascia: 16-19
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