E io adesso da dove comincio? È stato tanto orribile quanto liberatorio vedere tutti quei corpi cadere e morire. La consapevolezza che con il loro ultimo respiro si siano azzerate tutte le cattiverie da loro compiute, le loro frodi e i loro imbrogli, tutto si è dissolto nel nulla. Non contano più niente. La paura che noi nutrivamo nei loro confronti adesso si è tramutata in tranquillità, niente più preoccupazioni, non riusciranno più a tormentarci e a incastonarsi a forza nei nostri pensieri. La mia testa è adesso finalmente alleggerita, è come se fossi finalmente riuscito ad addormentarmi dopo essere stato sveglio sin da quando ero nato. È come se fosse successo tutto troppo in fretta e non abbastanza in fretta allo stesso tempo. Siamo sempre stati così vicini allo smantellare questo sistema gerarchico ma mai abbastanza vicini dal riuscirci effettivamente: la crudeltà assumeva nuove forme dinanzi ai nostri occhi e noi neanche ce ne accorgevamo; la violenza si fermava negli ambienti ritenuti “migliori” ma continuava a dilagare dove c’era la miseria e nessuno si curava di raccontarla, perché tanto noi non contavamo niente; ci commiseravano con l’aria di chi sa che non dovrà mai vivere la nostra vita ma con la foga di chi voleva dimostrare di essere migliore degli altri; ci dipingevano come dei dannati, degli assalitori, degli incivili, degli assassini, dei ladri, come gente che non dovrebbe avere neanche il respiro, come gente che non è degna di stare al mondo e il cui atto di vivere è vergognoso e insolente di per sé. Noi, i peggiori, abbiamo portato pazienza per troppo a lungo, ci siamo comportati al meglio per evitare le loro brutalità eppure non è mai bastato perché non ci saremmo mai potuti omologare del tutto.
Il mondo animale si è stancato, e le formiche ne sono al comando. Noi formiche sappiamo che significa davvero aiutarsi a vicenda; loro lasciano i loro compagni alle spalle e fanno finta di conoscere il significato della parola “compassionevole”, abbiamo osservato ogni movimento di quegli animali deviati nel corpo e nello spirito, credono di essere arrivati in cima alla piramide e si sono distaccati dal mondo animale, ma le formiche sono qui per riportarli alla base, dove meritano di stare. Noi formiche ci siamo infiltrate in ogni loro appartamento, ogni negozio e ogni anfratto è di nostra proprietà e loro sperano di cacciarci via con qualche pesticida, ma l’evoluzione corre più veloce dei loro miseri cervelli. Nel giro di pochi anni siamo diventati immuni agli starnuti delle loro bombolette e le loro urla di terrore diventano sempre più piacevoli. Sapevate che questi deboli di cuore urlano per tutto? Sono ridicoli quando spalancano le loro bocche smisurate e lasciano uscire quei suoni troppo storpiati per essere comprensibili. Niente infastidisce di più dei loro urli.
Poi un giorno è successo un fatto che verrebbe naturale definire “straordinario”, ma che in realtà era perfettamente prevedibile; è solo che neanche nei nostri confronti gli umani hanno riversato così tanta cattiveria, fa quasi pena. Hanno iniziato ad uccidersi a vicenda. Ma non nella loro solita maniera, no questa volta è stato molto peggio. Avevano iniziato a dare la colpa alle popolazioni più povere per la nostra invasione chiamandole con epiteti che mi vergogno anche solo a ripensare e quindi era iniziata una serie di persecuzioni; fin qui ancora niente di “straordinario” dato che l’hanno sempre fatto e sempre avrebbero continuato a farlo. Mentre erano impegnati a dare la colpa ai poveri, i ricchi hanno iniziato ad uccidersi a vicenda, ma non nel loro solito modo ossia mascherando la cosa e mandando sicari al posto loro per non sporcarsi le mani. Si ammazzavano in pieno giorno, faccia a faccia. Fu una scena straziante persino per noi. Erano lì e si ammazzavano nella maniera peggiore, a coltellate. Si riversavano addosso una crudeltà che non era mai stata vista prima, avevano gli occhi strani e le facce deformate a causa di non si sa quale emozione, era una strage in piena regola. Noi eravamo in uno degli edifici principali della città, che era uno dei pochissimi grattacieli, padre e figlio discutevano. Erano tra gli uomini più ricchi della città anche se si lamentavano in continuazione dei privilegiati, facendo le vittime della situazione ogni volta che si menzionavano i privilegiati, lamentandosi di chi era come loro e di come erano corrotti e del nepotismo dilagante ed evidente. E non si lamentavano di questi soggetti perché loro erano i pochi buoni della situazione, loro sono tutti uguali e lo sapevano benissimo avevano solo bisogno di dipingere una facciata di finzione di fronte ai loro crimini che si trascinano da generazioni in modo tale da coprirli agli occhi meno attenti tra il pubblico. Almeno in questa società creata per finzione per un concorso non si può essere così schifosamente ricchi e un santo allo stesso tempo: o hai avuto un bel colpo di fortuna, per così dire, al superenalotto oppure tu o un tuo antenato o parente ha dovuto uccidere e lasciar morire. In modo diretto o indiretto. Ecco una trascrizione del loro dialogo, inizia il padre:«La devi finire»«Perché? Hai paura?»«No voglio solo sopravvivere a tutta questa pazzia generale, ho paura ad uscire di casa, questi qua sono impazziti e si stanno ammazzando davanti agli occhi di tutti, ma che gli è preso? E come al solito noi ci andiamo di mezzo… Siamo di nuovo in balia dei loro capricci, poveri noi, di questo passo chissà dove andremo a finire»«Ma allora sei cretino? Fai finta? Noi non siamo vittime di niente perché siamo come loro, ma come fai a non capire?»«Come ti salta in mente! Siamo una famiglia rispettabile, noi»«Non da quello che mi racconti sin da quando sono piccolo. La bottega di famiglia ai tempi del trisnonno, il vuoto sulle azioni del nostro bisnonno durante gli anni ‘30, il miracolo del nonno durante il boom economico degli anni ‘50, la tua educazione militare e impeccabile degli anni ‘80 e adesso il mio battesimo aziendale. Mi hai sempre descritto la nostra famiglia come un mito che si è costruito da solo con la fatica e con il sudore, ma quanto di tutto ciò è vero?»«So quello che mi hanno raccontato il nonno e il bisnonno così come io l’ho raccontato a te»«Non ti credo»«Sapevo di qualcosa ma erano segreti di famiglia»«Tu sapevi tutto e non lo vuoi ammettere nemmeno a te stesso»«Non è vero»«sì che è vero. Era tutto raccolto nelle storie di famiglia che ci siamo tramandati di generazione in generazione ma tu non l’hai mai voluto vedere. Io invece l’ho visto perché mi si sono stati aperti gli occhi, non sono come te»«oh sì che sei come me»«non è vero!»Infantili anche nel conversare.«ma certo! Fatti pure consigliare dai tuoi amichetti deviati che hai incontrato su quegli stupidi social media, non credi più neanche alla tua stessa famiglia. Noi veniamo prima perché saremmo gli unici a volerti realmente bene, non come loro che ti vogliono bene solo per i soldi»«TU NON MI HAI MAI VOLUTO REALMENTE BENE! AL POSTO DI CHIEDERMI SCUSA QUANDO AVEVI TORTO O CONSOLARMI QUANDO STAVO MALE MI DAVI QUALCHE CENTINAIA DI EURO DA SPENDERE O MI DICEVI DI FARE L’UOMO. TU NON SEI UN PADRE SEI UNO CHE VUOLE AVERE UN FUTURO SICURO PER LA SUA STUPIDA AZIENDA»«PROVA A RIPETERLO UN’ALTRA VOLTA»«NON SERVE HAI CAPITO BENISSIMO»
E poi un colpo sordo, il figlio ha colpito il padre con uno dei trofei aziendali. «Ma…»«la devi finire». Un altro colpo sordo, il padre ha colpito il figlio con una foto di famiglia.“You’re terrified to look down” Ecco che inizia la lotta da tanto attesa “Spider-boy king of thieves”. Il padre è a terra con il volto e la camicia insanguinata ma non sembra arrendersi, anzi sembra che ogni colpo del figlio lo rafforzi in qualche modo strano “Weave your little webs of opacity”. Il figlio sembra un indemoniato, chissà da quanti anni covava quella rabbia nei suoi confronti. Menomale che non ci sono coltelli in questa stanza altrimenti si sarebbero sicuramente ammazzati a vicenda. Nel migliore dei prospetti si dovrà semplicemente andare all’ospedale a farsi mettere qualche punto. “My pennies made you crown“. La situazione sta peggiorando drasticamente, non sappiamo cosa sia ma ne siamo inorriditi, si stanno comportando in modo strano e questa non è più una semplice lotta padre figlio, è come se un pezzo di loro agognasse più di qualsiasi altra cosa il completo annientamento dell’altro in una lotta millenaria che ha il suo risvolto più importante oggi, in questo esatto momento. E noi ne siamo gli spettatori mentre tutto attorno a noi si guasta e crolla a pezzi, gli oggetti si scompongono e le voci si scompigliano e diventano indistinguibili e irriconoscibili. “Trick me once” Che brutta fine per gli esseri umani, vorremmo essere più compassionevoli ma non ci riusciamo.“Trick me twice” È terrificante… si stanno ammazzando a vicenda… si vogliono divorare a vicenda, si danno morsi e gemono di dolore e la rabbia è così forte da renderli in grado di staccare pezzi di carne dal corpo dell’altro come in un vecchio rituale mistico. Vogliono cancellarsi. Il padre vuole cancellare il figlio. Il figlio vuole cancellare il padre. Il vecchio vuole cancellare il moderno. Il moderno vuole cancellare il vecchio. “Don’t you know that cash ain’t the only price?” Morti. Entrambi. Che strazio. Non sappiamo se per sfinimento o perché si siano dissanguati a vicenda.“Karma’s on your scent like a bounty hunter” La natura ha fatto il suo corso. In fin dei conti non è colpa nostra, avevamo bisogno di cibo. Ci siamo riversati su di loro come tanti piccoli androidi e mollica per mollica li abbiamo spogliati di ogni carnalità e lasciati a loro stessi. Questo è il disegno divino di cui adesso non abbiamo più bisogno. È compiuto.“Karma’s gonna track you down” Operosi. “Step by step from town to town” Efficienti.“Ask me why so many fade but I’m still here” Uniti.“It’s coming back around” Questo è il nostro motto. Decenni sono passati e sono state fondate nuove colonie su quelle macerie lasciate dagli umani. La natura ha ripreso il suo corso e tutti vivono in armonia gli uni con gli altri, il mondo è potuto rinascere e adesso la violenza non è più fonte di divertimento come lo era prima. La piramide creata dagli umani non esiste più e, come è giusto che sia, la cura per l’ambiente che ci circonda ha ripreso il primo posto, adesso è possibile amarsi. Abbiamo riscoperto il gusto del riposo e siamo di nuovo in grado di vivere una vita soddisfacente e degna di essere vissuta. Abbiamo di nuovo dei nomi, delle identità nostre che nessuno più potrà toglierci via in nome di monete senza valore, siamo usciti dall’oscurità e siamo entrati in una nuova era in cui non c’è più bisogno di prevaricare l’altro.