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Fantascienza
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Fascia 13-15
Il fiume

L’anno di scuola è passato con tranquillità, perché quest’anno hanno aperto le famose scuole di vetro ovvero scuole all’aperto delimitate da vetri. Queste furono create per far si che i ragazzi trovandosi in un ambiente diverso sarebbero stati più tranquilli (non avendo neanche i voti) ma non fu così per Zeno.

Zeno è un ragazzo di quasi 18 anni, di statura e corporatura normale per la sua età, ha la pelle chiara, un viso snello con lineamenti sottili, gli occhi verdi con sguardo vivace e i capelli ricci e castani. È un ragazzo movimentato e sulle nuvole come se fosse un fuoco ardente, per questo nonostante la scuola sia “all’aperto” lui non sa stare. Spesso finisce tra i casini infatti qualche volta finisce persino dalla preside; uno dei motivi è che aveva portato una pallina che faceva rimbalzare per tutta la classe riuscendo a distrarre i compagni e persino a rompere un vetro.

Zeno era così perché nel 2072 i suoi genitori si sono separati, (quando lui aveva 10 anni) lui e suo fratello piccolo hanno continuato a vivere con la madre ma stavolta senza padre, con cui rimasero in buoni rapporti. Sua madre ha iniziato ad essere più protettiva nei confronti di Zeno che essendo uno spirito libero ha iniziato a comportarsi così per cercare di farla smettere e per farglielo capire. Un giorno Zeno stava facendo una passeggiata sulle sponde di un fiume vicino casa sua quando, incontrò un alieno di nome Xilio che si era appena trasferito dato che era ormai da tanto che umani ed extra-terrestri convivevano.
«Da dove vieni?» chiese Zeno.
«Vengo da un pianeta chiamato x-z-x34.»
I due cominciano a parlare del più e del meno istaurando un bel rapporto anche se si conoscono da poco. Xilio è un alieno grigio con sembianze umane soprattutto nella faccia, ha un volto ovale con occhi blu scuro tendente al nero e a mandorla, quasi alto quanto Zeno ma è leggermente più magro di lui. «Andiamo, ti faccio visitare la città» disse Zeno e Xilio accettò volentieri.

Un anno dopo la madre di Zeno iniziò a comprendere che suo figlio viveva in una gabbia perché era troppo protetto da lei, e se ne accorse quando arrivò un’altra comunità che però era tutt’altro che pacifica (come al contrario loro speravano) così scoppiò la 3° guerra mondiale. Quella era la popolazione dei Bingi, che si radunarono a Mykonos (la capitale del mondo creata qualche anno prima) per poi espandersi ovunque. I ragazzi allora cercarono ogni modo per riuscire a fermare la guerra ma non era possibile, così iniziarono a pensare ad un piano cercando di documentarsi su altri pianeti dove poter andare a vivere.

I due amici dopo vari piani scartati decidono così di fare esplodere Mykonos, così da essere espulsi dal pianeta.
«Quindi? È deciso? Facciamo così?» chiese Zeno all’amico.
«Si, stai tranquillo sappiamo per certo che andremo a finire nel pianeta k-z-i-c-v246 e fidati lì si starà bene, prima di venire ad abitare qui sono passato a visitare anche quel pianeta e il popolo era pacifico quindi non ci dovrebbero essere problemi»
«Speriamo. Perfetto allora, piazzeremo la bomba proprio sotto Mykonos poco prima dell’alba quando nessuno sospetterà niente» così deciso iniziarono a preparare tutto il necessario per poter partire.

«Dove vai a quest’ora Zeno?» chiese sua mamma.
«Mamma non ti preoccupare, ho preparato un piano insieme a Xilio che prevede di far esplodere Mykonos così da essere espulsi dal pianeta, ma tu stai tranquilla è tutto sicuro, abbiamo preparato il piano nei minimi dettagli perciò puoi stare tranquilla»
«Lo so, mi fido sia di te che di Xilio ma non pensi che ci sarà un problema se il piano fallisce.»
«Lo so mamma, non so quante volte io te lo stia ripetendo ma, sta tranquilla,  è tutto sotto controllo, tu inizia a preparare le valige per tutti che appena arriverà la lettera  dell’espulsione dal pianeta ce ne andremo via da tutti i problemi che ci sono nel mondo» detto questo la salutò e se ne andò.

Il piano se pur rischioso andò alla perfezione e dopo qualche giorno mentre i Bingi organizzavano di invadere l’Italia arrivarono le lettere sia alla famiglia di Zeno, che alla famiglia di Xilio. «Che cos’è questa cosa Xilio?» chiese gentilmente la madre mentre sua sorella, i suoi due fratelli e il padre stavano facendo colazione.
«Che cosa mamma?» chiese lui pronto per uscire.
«La lettera che dice che siamo espulsi da questo pianeta». Il padre a sentire queste parole uscire dalla bocca della moglie stava quai per soffocare.
«Mi sono completamente dimenticato di dirvelo, per riuscire a scappare da qui io e Zeno abbiamo deciso di fare esplodere Mykonos…spero che riuscirete a perdonarmi per quello che ho fatto» disse.
«Non ti preoccupare adesso però vado a fare le valige, sarà bello andarsene da questo inferno.»

Xilio fece un sorriso alla famiglia che intanto aveva già finito di mangiare per poi uscire e andare a preparare la navicella con la quale sarebbero partiti il pomeriggio stesso come previsto dai due amici andarono a finire sul pianeta k-z-i-c-v246 con le rispettive famiglie proprio come era stato stabilito. Il pianeta su cui si trovavano era bellissimo, più pulito, niente plastica, pieno di natura e fortunatamente per loro il popolo Jagar era rimasto molto socievole e pacifico infatti ciò fece parecchio calmare Zeno che vedendo la madre più tranquilla e meno pressante anche su suo fratello riuscì così, finalmente, a vivere una vita più tranquilla, serena e soprattutto meno nociva.

questo racconto ha partecipato al concorso Fictionforfuture
Pubblicato: 6 Maggio 2023
Fascia: 13-15
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