Cara Lily,
spero che – ovunque tu sia – ti stiano trattando bene e che tu sia al sicuro in un mondo che sia migliore di quello che abbiamo lasciato. Non mi ero nemmeno accorto quanto avessimo distrutto la Terra fino a quando non l’ho lasciata, sapevo che eravamo messi male ma così male…
Ho chiesto di portarti con me, appena gli angeli hanno bussato alla porta ho detto il tuo nome, loro mi hanno promesso che saresti stata al sicuro, non ho avuto altra soluzione che credere a loro.
Lo sai che gli angeli, per trarci in salvo, hanno perso le loro ali che sono la loro essenza d’angelo? Senza quelle sono come Satana: esclusi dalle grazie divine di Dio. Peccato che Satana abbia tenuto le sue ali.
Il mio angelo, Gabriele, mi ha spiegato che nella loro caduta dal Paradiso hanno constatato l’effettivo danno che noi umani avevamo fatto alla terra, hanno deciso che era meglio salvarci tutti piuttosto che continuare ad assistere a quello scempio. Così hanno fatto e ora sono in un posto paradisiaco (forse non dovrei proprio usare questo termine visto che le persone che ci hanno condotto qui sono stati espulsi dal Paradiso) dove l’aria è pulita, non ci sono macchine, niente di chimico, niente smog, niente immondizia, niente fumi tossici, niente 43 gradi all’ombra di una palma ad agosto in Svizzera. Nessuno ha mai tenuto in mano un’arma, non sanno nemmeno come sono fatte; qui siamo al sicuro, ma per davvero, non rischiamo di svegliarci in piena notte perché qualcuno ha deciso che noi non andiamo bene, che il colore della nostra pelle è troppo scuro, perché professiamo una religione diversa dalla loro. Non ho mai sentito nessuno qua dire una parola offensiva rivolta a qualcun altro, è proprio una mentalità diversa. Forse il cambiamento fa bene a tutti, forse bisognava lasciare la Terra per cambiare le persone, per renderle migliori. Qui le guerre dell’Ucraina, della Siria, i disordini dell’Iran, le donne segregate in casa in Afghanistan. Tutto questo è solo un incubo per loro, nel senso che non esistono, non riescono nemmeno a pensarla una cosa così, non hanno l’animo malvagio come noi. Qui, la crudeltà non è insita nell’anima, le loro anime sono impregnate di amore. Lily qui dispensano così tanto amore da sopraffarmi. Una notte in cui non riuscivo a dormire mi sono alzato e mi sono seduto in giardino (un profumo così intenso di fiori non l’avevo mai sentito), ho assistito all’alba: il sole inondava tutto con i suoi raggi deboli della mattina, vicino a me un ragazzo che veniva dalla Cina mi ha chiesto cosa stessi osservando. L’ho guardato stupito e gli ho detto, quasi come se fosse ovvio: «È l’alba.»
«Io non ho l’ho mai vista, vengo da una città in cui l’unica cosa che vedo è lo smog, devo andare a scuola con la maschera anti-gas. Appena sono arrivato qua sono stato male, il mio corpo non riusciva ad abituarsi a quest’aria leggera e pulita. Questa è la prima volta in diciannove anni che vedo il sole sorgere.»
Solo quando abbiamo lasciato la Terra, la nostra casa, mi sono effettivamente accorto di quanto l’avessimo distrutta: sfruttata, non l’abbiamo rispettata come avremmo dovuto, l’abbiamo inquinata, prosciugata e nonostante tutto ci aspettavamo che ci desse di più. Non credo che torneremo più indietro, Lily. La Terra ci ha accolto e noi l’abbiamo distrutta. Ora non ci vorrà più come suoi inquilini.
Abbiamo camminato giorni interi, attraversato posti di cui ignoravo completamente l’esistenza, abbiamo attraversato tempeste di pioggia, luoghi che non vedevano pioggia da mesi, ho nuotato in mari che fra tre anni saranno interamente prosciugati e infine siamo arrivati qui, credo che il percorso esatto sia precluso a noi mortali ma onestamente non mi interessa. Sono salvo, in un mondo pulito che siamo costretti a rispettare e mantenere incontaminato, se infrangiamo le semplici regole che ci sono state date saremmo cacciati da qui per sempre.
Ti ricordi il libro che ti leggevo quando eri piccola? Parlava di due ragazzi che dopo aver infranto una regola erano stati espulsi dalla loro casa e avevano dovuto affrontare le conseguenze, pensa a questo quando intraprenderai la strada verso me, pensa a loro due e da dove venivano, questo ti basterà per trovarmi.
Nel frattempo ti prego non ti dimenticare di me, di noi. Le sere che ti leggevo le storie per farti dormire, le canzoni che mi suonavi al piano quando dovevo rilassarmi, le nostre passeggiate sulla spiaggia di Los Angeles, le notti di Natale che volevi aspettare Babbo Natale sveglia e io che ti dicevo che se eri sveglia lui non sarebbe arrivato, lo stupore ogni mattina quando vedevi i regali sotto l’albero, le mille luci che accendevi perché avevi paura del buio e le mattine di inverno quando con quei piedi ghiacciati ti infilavi nel mio letto, le giornate in cui ti insegnavo ad andare in bici e tu puntualmente cadevi e venivi da me piangendo, tutti i “bacini magici” che mi davi sulle dita quando mi bruciavo in cucina. Tutti i dolci che mi cucinavi perché ti annoiavi, tutte le poesie che mi hai letto le sere che non c’era niente da guardare in TV, le partite a carte che guarda caso vincevi sempre tu (so che baravi), le ore in bagno prima di uscire, i colori che spargevi dappertutto in casa, le prime volte che sei uscita con Lucas: ti provavi centomila vestiti per poi tornare al secondo che avevi provato, tutte le volte che hai pianto per lui e tutte le volte che tornavi a casa con una felicità che ti avvolgeva tutta.
Ricorda tutto questo e spero che quando ci rivedremo creeremo ricordi nuovi, la Terra non sarà più casa nostra ma io sarò sempre casa tua.
So che un giorno tu mi raggiungerai.
Il tuo papà adottivo e tuo zio preferito,
Gary
