Tutto iniziò quella sera di luglio alle giostre Krustland di Hollywoood, quando l’intera famiglia di Peten, un bambino di quattro anni, che era troppo impegnata ad ammirare il fascino di Charlie (la sorella di egli), non si accorse che il bambino, ormai senza più nessuna attenzione per lui, scappò dalla massa.
Non ci volle tanto ad allontanarsi, data l’incoscienza del piccolo Peten ma invece ci volle tanto tempo fin quando la sua famiglia si accorse che il bambino non era più con loro.
Fecero immediatamente chiudere tutti i cancelli così che Peten non potesse scappare ma questo non fu un problema per il gruppo di uomini che rubarono il bambino, i mafiosi.
Essi infatti, approfittandosi della situazione e vedendo un bambino smarrito e impaurito, non ci pensarono due volte a prenderlo in ostaggio.
Ormai era troppo tardi per la famiglia del piccolo e non restava che denunciare tutto alla polizia e sperare che un giorno ci sarebbe stato il ritorno del loro amato figlio.
Passarono anni ed anni e Peten non era ancora stato ritrovato.
Erano passati 13 anni dalla scomparsa del ragazzo che si trovava in una grande villa abitata da malavitosi e che fin da quando era bambino gli affidavano delle «missioni».
Inizialmente ciò che gli ordinavano di fare era molto semplice, lo portavano al parco e gli facevano consegnare pacchi di droga alle persone.
I mafiosi non temevano di essere scoperti perché nessuno, data l’innocenza di un bambino di sette anni, dubitava di qualcosa di sospetto.
Andando avanti però le missioni cominciavano a essere più rischiose.
Peten non aveva mai provato a scappare perché i mafiosi gli avevano messo in testa che da piccolo fosse stato abbandonato e che quindi loro se ne fossero sempre presi cura (anche se lui sapeva che non era così).
Ormai all’età di diciassette anni Peten capì la realtà delle cose, con che tipo di persone avesse a che fare e che ciò che faceva era illegale ma non si tirava mai indietro perché da quelle «missioni» ricavava un po’ di denaro che per lui era fondamentale e poi perché essi gli offrivano una casa in cui vivere.
Un giorno capitò che dovesse andare a consegnare dei pacchi a una casa che si trovava a un solo chilometro dalla sua.
Appena arrivato rimase scioccato dalla bellezza di essa, si affacciava sul mare ed era ricoperta da pietre.
Bussò alla porta che subito si spalancò, un uomo lo invitò a entrare e poiché Peten non aveva paura di niente e di nessuno, senza farselo ripetere due volte mise un piede sul gradino e poi anche l’altro.
L’uomo lo fece accomodare al salone (che era in stile barocco) e gli disse: «Aspettami qui, così che possa darti il denaro».
Quando l’uomo andò a prendere la ricompensa al piano di sopra, Peten sporgendosi un po’ di più vide scendere dalle scale del corridoio una ragazza.
Capelli oro lisci come seta, occhi color blu come il mare, sorriso smagliante, naso alla francese e fisico di una modella.
La ragazza si diresse verso di lui, consegnandogli il denaro e sussurrandogli nell’orecchio: «Da parte di mio padre».
Peten non rispose, rimase cosi incantato dalla sua bellezza che l’unica parola che riuscì a pronunciare fu: «Arrivederci».
La sera stessa, Peten non fece altro che ripensare a quell’incontro con quella stupenda ragazza ma realizzò di non sapere il suo nome e dal momento che non poteva restare senza saperlo si fece assegnare altre consegne in quella casa .
Dopo tanto tempo che frequentava quella villa, un sabato trovò il coraggio di parlarle: «Come ti chiami?» domandò Peten. «Allison» rispose la ragazza.
E lui continuò chiedendole: «Quanti anni hai?», ella rispose: «Non si chiede l’età di una donna», la conversazione continuò così per tutta la serata fino a quando lui dovette tornare a casa ma prima di andarsene Allison gli lasciò un biglietto e gli disse: «Leggilo solo una volta tornato a casa».
Era notte fonda, Peten lesse felicemente il bigliettino dove sopra c’era scritto: «Vediamoci domani, ho voglia di conoscerti, se ti va alle ore 19.00 (e poiché i mafiosi staranno mangiando non ti vedranno) fatti trovare a questa via…».
Il giorno seguente Peten andò in quel posto da Allison indicato, era una spiaggia serena e tranquilla.
Quando la ragazza arrivò, i due si sedettero sulla spiaggia a osservare le onde.
«Perché non siamo andati alla spiaggia di fronte casa tua?» domandò Peten.
«Non voglio che i miei genitori ci vedano» rispose lei.
«Perché sono un ragazzaccio?» chiese lui.
«Forse» rispose Allison.
«Ma anche tuo padre è dentro il circolo della droga» affermò Peten.
«Mio padre non la consuma, la prende e la rivende. Lo fa per il denaro» rispose la ragazza.
I due ragazzi avevano molte cose in comune tranne su un’unica cosa il quale niente e nessuno avrebbe far potuto pensare all’uno come l’altro: il mondo.
Allison voleva cambiarlo mentre Peten voleva viverlo.
Una settimana dopo, i due si erano rincontrati e lei chiese lui: «Che ne è della tua famiglia? In 17 anni non hai mai provato a cercarla?»
Lui fece scena muta, non gli piaceva parlare della sua situazione famigliare.
«Hai paura del fatto che potresti non trovarla e per questo rimanere solo?» chiese Allison.
«Io non ho paura di niente, non voglio cercarla. Non mi cambierebbe nulla, sono già da solo» rispose Peten.
Durante la notte, il ragazzo si poneva molte domande come per esempio: «Dopo 17 anni come sarà la mia famiglia? Avranno animali? Avrò nuovi fratelli o sorelle?».
Ora che ne aveva parlato con Allison, il desiderio di rivedere la sua famiglia c’era; per questo decise di fare ricerche online, provò a cercare nei social il proprio cognome per vedere se ci fossero altri con lo stesso.
Fece ricerche su ricerche, vide tutti i probabili profili fino a quando non trovò il profilo di una ragazza che aveva postato una foto di un bambino con la descrizione «Ti aspettiamo da 17 anni».
Peten aveva il presentimento di essere sulla giusta strada e proprio per questo iniziò a scriversi con questa ragazza.
Passò un po’ di tempo e quando Peten si convinse del fatto che questa ragazza di nome Charlie fosse sua sorella le scrisse: «Vediamoci, porta con te la tua famiglia».
L’indomani Peten uscì dalla finestra (per non farsi vedere dagli uomini) e corse al posto in cui aveva l’appuntamento con la sua famiglia.
Quando Peten arrivò, gli altri erano già arrivati.
Il ragazzo non parlò, rimase bloccato a guardarli, non gli sembrava vero…
La sua famiglia capì che quello era il loro figlio scomparso da 17 anni, per questo andarono verso di lui per abbracciarlo, erano tutti con le lacrime agli occhi.
Non parlarono ma rimasero abbracciati a lungo.
Dopo di che Peten parlò della situazione in cui si trovava alla sua famiglia.
I suoi genitori gli dissero: «Povero figlio nostro, è arrivato il momento che tu riprenda felicemente in mano la tua vita. Ce ne andiamo, a prescindere che tu lo voglia o no». Peten rispose: «Portatemi via il più lontano possibile, basta che voi siate con me, per sempre. Prima di andarcene, però, devo vedere la persona che mi ha completamente stravolto la vita con un solo sguardo».
Il ragazzo si fece accompagnare alla casa di Allison.
Peten bussò alla porta: «Allison, avevi ragione riguardo alla mia famiglia, dovevo cercarla, per questo ora la ho dietro le mie spalle».
Allison sporse la testa per vedere se fosse realmente vero.
«Sono molto felice per te ma perché sei venuto fino a qua per dirmelo?» disse lei.
«Allison, me ne vado via con loro, per sempre. Questa vita finora mi ha rovinato, la mafia, il mio capo, le consegne. Tu sei stata l’unica ragione per la quale io mi alzavo la mattina sorridendo. Io ho capito di amarti Allison, io ti amo ma ora è troppo tardi.»
La ragazza non rispose, si avvicinò a lui, lo guardò negli occhi, gli accarezzò i capelli e avvicinò le sue labbra alle sue, baciandolo.
Infine Allison gli sussurrò nell’orecchio: «Fai buon viaggio amore mio, non rispondermi, vattene; io voglio ricordarti così».
Peten l’accontentò, voltò le spalle e se ne andò.
Erano passati tre anni, Peten era lontano da tutto il suo sofferente passato.
Ora era felice ma lo sarebbe stato di più se con lui ci fosse stata Allison.
I due ragazzi non si rivedettero mai più, il loro fu un amore impossibile.