Io sono come il Sole: caldo, accogliente, luminoso; lei come la Luna: splendida, angelica, calmante. Due poli opposti divisi da enormi distanze che sembrano completamente estranei l’uno all’altro.
Però non è così, non lo è affatto. Dopotutto, cos’è il Sole senza la pallida bellezza della Luna? O la Luna senza i raggi sorridenti del Sole?
Due poli opposti, è vero, ma anche due metà che tra loro si completano, due anime perse senza l’altra. Due amanti.
Perché io amo lei come il Sole ama la Luna.
Io la amo ardentemente, senza limiti e senza cessare, lascio che la mia devozione bruci per lei ogni giorno di più, permettendo all’euforia del mio affetto nascosto di sciogliermi gli arti di gioia spensierata. Ogni giorno la desidero sempre di più, ogni giorno divento sempre più dipendente dal modo in cui la sua voce musicale scorre tra le sue labbra e dal modo in cui le sue mani danzano nell’aria quando parla. Non riesco a farne a meno, quando le sto affianco il mio corpo sembra andare a fuoco, il mio viso si chiazza di imbarazzo e la mia pelle diventa bollente: spero non si accorga del calore delle mie dita quando sfiorano le sue.
L’amore del Sole per la Luna scotta chiunque si trovi sotto i suoi raggi, non c’è esitazione nei suoi sentimenti e ciò si può vedere nel modo in cui la luce di questo astro brilla su ogni centimetro del terreno sotto i nostri piedi. Allo stesso modo io, privo di vergogna, sono pronto a riscaldare il mondo attraverso il mio affetto: si può riconoscere i fiori a cui ho raccontato di lei perché saranno quelli più graziosi, illuminati dal ricordo del suo sorriso. Sarebbe egoista tenere solo per me la sua leggiadria.
Io la amo come lei stessa non è mai riuscita a fare, ciascuno dei suoi piccoli dettagli giace nel mio cuore e la sua pura essenza è stampata in ogni angolo della mia mente. Non posso fare a meno di adorare il luccichio nei suoi occhi quando parla di qualcosa che le sta a cuore, come se le stelle infuocate di passione brillassero nelle sue iridi; sono innamorato dei suoi capelli, scuri come la notte, tra cui vorrei passare le mie dita per ore e ore non facendo altro che contemplarla in silenzio; il suo viso, quieto e incantevole, lo riempirei del calore dei miei baci fino a lasciarle il segno delle mie labbra sul bordo delle sue.
Vorrei potesse vedersi come lo faccio io, vorrei poter spazzare via le nubi di dubbi e insicurezze che le coprono una nottata serena, perché lei si merita solo il più limpido dei cieli.
So che non sarà facile, so che ci vorrà molto finché i suoi occhi possano apprezzare la sua stessa grazia, ma io aspetterò al suo fianco che quel momento arrivi, e se non dovesse mai arrivare io avrò sempre abbastanza amore per entrambi. Proprio come la stessa luce del sole va ad abbracciare la Luna ogni giorno – ed essa la riflette col suo candore niveo e splende nella notte sopra gli occhi di tutti – così io le darò la mia luce per far brillare il suo cuore.
Io la amo da lontano, ammirando immobile il suo profilo tranquillo. So che non posso raggiungerla, ma io aspetto e spero, perché un giorno la farò mia, ma nel mentre dovrò solo avere pazienza. Devo aspettare che arrivi il momento giusto, perché ora come ora è come se ci fossero migliaia e migliaia di chilometri a dividerci, come se il destino in persona avesse messo tra di noi un muro di complicazioni.
Il mio amore non sarà mai abbastanza per superare queste barriere, purtroppo l’ho capito, ma non l’ho ancora accettato: non la smetterò di credere che un giorno le nostre vite riusciranno a combaciare e i nostri cuori potranno accogliersi a vicenda in un eclissi perenne.
Sono tutti sogni nascosti, però, perché mai troverò il coraggio per dar vita ai miei pensieri. Io, un astro maestoso dal cuore di fuoco, non posso neanche sognare di raccontarle ciò che la mia mente desidera. Probabilmente non sarebbe reciproco il sentimento, lei è troppo candida per essere ammaliata da occhi tanto semplici come i miei; lei, così elegante e raffinata, si merita il meglio del meglio, e temo che la sfrontatezza dei miei raggi rischi di non essere di suo piacimento. Magari la troverebbe troppo indecente, capirebbe il tentativo della mia finta spavalderia per incantare gli altri, e con un semplice sguardo riuscirebbe a scavare fino al nucleo della mia persona e trovare segreti di cui neanche io sono a conoscenza. Lei ne sarebbe capace, in un secondo riesce a togliermi ogni traccia di respiro dai polmoni e fa scomparire l’ombra di pensieri coerenti dal mio cervello, per poi vedere sotto la mia farsa di personaggio gioioso e sicuro di sé.
Perciò mi limito ad attendere, la guardo addolorato e mi nascondo in questo gioco di tira e molla che è la giornata; con l’alba sorgo nel cielo e dipingo la sua tela azzurra con le mie braccia dorate, poi arriva il tramonto e io cedo il palcoscenico alla mia amata per vederla risaltare nello sfondo scuro. Ne vale la pena ogni volta; morire giorno dopo giorno fa male, dover spegnermi di notte per dare spazio a lei è una pena agrodolce, ma vedere il suo viso bianco allevia ogni dolore. Se significa poter vedere solo lei sarei anche disposto a stare sempre dietro la sua ombra.
Ma lei ha bisogno di me, devo bruciare io stesso per dar vita alla sua magia, quindi ripeto questo ciclo continuo secolo dopo secolo. Come una candela, accendo e spengo la mi fiamma quando necessario, e lei con il suo fiato notturno è capace di portare quiete nella mia vita.
Perché io sono il suo Sole, e io risplendo per lei e solo per lei.
Io la amo, la mia Luna.






