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Avventura
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Fascia 13-15
Alex ed Emma “Il Nascondiglio Segreto”

Dopo un’intera ora di spiegazione il ragazzo era abbastanza incredulo perché aveva capito che in effetti erano realmente stati loro, i suoi genitori, a progettare tutte le innovazioni che ora si trovavano fuori e che mantenevano l’ordine pubblico. Allora Marcus chiese «Ma quindi se siete stati veramente voi a ideare i progetti di quei macchinari, che lavoro facevate? Non eravate già da prima della mia nascita una fioraia (Emma) ed un elettricista (Alex)?»
Allora Alex disse «Marcus hai sonno?»
«No papà perché?»
«Perché è arrivato il momento di raccontarti una storia molto interessante che riguarda un uomo e una donna che conosciutisi da giovani hanno intrapreso un’avventura pazzesca con l’aiuto dei loro più fidati amici».
Allora il ragazzo esclamò «Uh, sembra interessante, dai racconta!» ma prima di raccontare Alex ed Emma portarono il proprio figlio nel ripostiglio e Marcus non capì il perché, ma ad un certo punto sbucò dalla serratura della porta una piccola telecamera di riconoscimento che disse con voce robotica «Inserire Codice o Mostrare Pass».

Allora Alex prese la spilla e la girò, dietro infatti era presente una specie di codice a barre, lo fece vedere alla telecamera ed essa disse «Accesso Consentito». Allora la porta del ripostiglio si aprì, ma al suo interno non c’erano i vecchi giocattoli che Marcus usava da piccolino, ma c’era una stanza enorme tutta piena di computer sofisticati, telecamere a raggi infrarossi, e uno schermo da cinema completamente illuminato di un colore azzurro. Questo schermo era bloccato, voleva la password d’accesso. Marcus restò a bocca aperta davanti a tutto questo ed iniziava a farsi un paio di domande in testa su cosa i suoi genitori facessero realmente prima della sua nascita, inoltre gli si presentò nel maxischermo una scritta, sopra lo spazio per digitare la password d’accesso, una scritta molto familiare “Forever Green” ed infatti subito chiese al padre se quella scritta era quella che prima i due avevano citato nella loro presentazione durante la cena. Ed era proprio quella!
«Ordunque» disse Alex «è arrivato il momento di raccontarti la nostra storia», Marcus era eccitatissimo, voleva sapere realmente cosa facessero i due da giovani, che doveva essere per forza qualcosa di super fantastico, soprattutto dopo aver scoperto solo ora dopo più di sedici anni che nella casa c’era una stanza con computer e maxischermi di tutti i generi. Alex, dopo aver bevuto un sorso d’acqua, iniziò la storia.

«Era il 2026, circa cinquant’anni fa, all’epoca frequentavo la scuola superiore (precisamente il liceo classico), avevo circa quindici anni ed avevo conosciuto da poco tua madre, era una tipetta tosta a quei tempi, per riuscire a corteggiarla la dovevi per forza conoscere da minimo due anni ed infatti due anni passarono e finalmente ci fidanzammo, fu lei a chiedermelo con un messaggio WhatsApp ed io inizialmente ero un po’ dubbioso ma alla fine accettai, d’altronde chi poteva resistere al mio fascino stupendo…».
All’improvviso Emma lo interruppe dicendo «Ma che dici imbroglione, in realtà sei stato tu a chiedermelo, implorandomi di dirti di sì che nessuno ti voleva, chiamandomi come minimo sei volte ogni singolo giorno!»

«Vabbè, dettagli, lasciami continuare la storia. Dicevo…allora ci fidanzammo. Col passare del tempo la situazione della nostra cara Italia e del mondo intero peggiorava sempre di più: la Russia minacciava seriamente che se la guerra non fosse finita con la vittoria loro entro dieci giorni avrebbero lanciato i missili nucleari contro Germania, Francia e Inghilterra e che poi la stessa sorte sarebbe toccata a tutta Europa, nel frattempo era scoppiata un’altra epidemia, stavolta da Sars Covid-29 un virus molto più potente e grave del Covid-19 e come colpo di grazia la maggior parte di tutte le nazioni del G20 erano ormai al collasso economico (tra queste purtroppo anche l’Italia) e quindi non si prospettava un buon futuro per l’intero globo terreste».

«Tutto questo veniva detto ad un telegiornale delle 12.30 a cui stavamo assistendo io, Emma e quattro nostri amici e compagni di classe: Max, Edith, Sara e Luigi. Tutti là dentro eravamo molto sconsolati e impauriti pensando a quello che poteva accadere nel nostro futuro. Nella mia testa però da un paio di settimane maturava un pensiero per poter in qualche modo contrastare queste situazioni e dare a questo povero mondo che sembrava avere il destino segnato una speranza, ed ecco che mentre la sigla del TG di chiusura continuava in Tv gridai ad alta voce: “HO UN’IDEA!”. Per spiegare quest’idea feci riunire tutti sotto, nel seminterrato perché nel salone potevano sentirci i miei genitori. Feci sedere tutti, presi una lavagnetta e iniziai a spiegare. Dissi queste esatte parole “Vedete quello che succede ora nel mondo, loro, quelle persone che governano ci promettono da anni che li risolveranno ma adesso mi sembra abbiano perso le speranze anche loro, beh io no. Dico che forse è arrivato il nostro momento di provare ad agire! Quelle parole ispirarono tantissimo i miei amici lì presenti e insieme iniziammo a progettare una specie di associazione chiamata “Together for our Planet” che si impegnava a raccogliere soldi per donarli alle popolazioni martoriate dalla guerra e dalla malattia.

«Inizialmente nei primi mesi il progetto ebbe successo e raccogliemmo decina di migliaia di euro ma poi col passare del tempo nessuno più donava soldi e quindi fummo costretti a chiudere. Eravamo soli, senza aiuto, i nostri genitori avevano provato ad incoraggiare gli altri ma non ci erano riusciti, e ci erano rimasti solo i soldi che avevamo accumulato all’inizio quando avevamo fondato l’associazione. Max proponeva di dividerceli e gli altri pensavano la stessa cosa, ma invece, chi, secondo te la pensava diversamente? Io e mamma. Svegliammo i nostri compagni dal sogno della ricchezza e pensammo ad un altro piano. Ci volle molto tempo per poter maturare insieme una decisione, anche se l’idea di tenerci il malloppo, ogni tanto penetrava nelle teste di tutti noi, per un momento pure io avevo quasi ceduto alla tentazione, ma Emma mi ha saputo rimettere sulla via giusta, facendomi ricordare lo scopo vero di quel denaro. Ed è stato proprio lì che mi è venuta l’illuminazione che poi ci avrebbe portati a salvare il mondo intero. Proposi ai miei amici di creare con quei soldi accumulati una piccola sede dove ci saremmo incontrati giornalmente per discutere delle situazioni negative che attanagliavano il nostro e gli altri paesi, poi Edith disse anche che avremmo potuto installare dei computer per monitorare la situazione e poter in caso agire.

«L’idea principale, però, l’ebbe tua mamma che propose di creare una setta segreta che con l’aiuto di altri ragazzi o anche con la collaborazione di società che si impegnavano nella salvaguardia del nostro pianeta, ad intervenire direttamente nella maggior parte delle situazioni di disagio e inquinamento per estirpare il problema dalla radice, ed è così che nacque la setta che noi chiamiamo “FOREVER GREEN”. Col passare del tempo la nostra setta si espanse in tutto il mondo con la creazione di nuove sedi ma soprattutto con l’adesione di tantissimi ragazzi che si sono impegnati nel costruire un mondo nuovo e nel combattere costantemente tutte le piaghe del globo. La nostra setta nel 2040 è stata premiata con il premio Nobel per la pace e dopo aver risolto i vari problemi di guerra, malattia, denutrizione, malnutrizione, schiavitù e segregazione, ha deciso in comune accordo con tutte le altre sedi Forever Green di tutto il mondo di stipulare un progetto chiamato NEW WORLD che comprendeva appunto tutto quello che vedi fuori ma non solo…

«Con l’aiuto di sindaci e presidenti di ogni nazione è stato messo in atto questo progetto e dopo un anno e mezzo di costruzione e restaurazione è stata aperta la nuova ECOCITY in Italia dove risiedeva la sede centrale della Setta. Poi tre anni dopo decidemmo in comune accordo di sciogliere temporaneamente la setta perché ormai tutti i problemi del mondo erano stati risolti e che quindi era il momento di poter andare in pensione. Ovviamente ci sono tante altre sedi ancora attive ma la nostra per il momento è in stallo, fino a quando non scatterà un nuovo allarme mondiale, lì allora l’allarme rosso suonerà di nuovo e questa stanza ritornerà ad essere la sede FOREVER GREEN centrale».

Marcus non sapeva cosa dire, era talmente incredulo che gli tremava la mano. Dopo però fece alcune domande «Ma i vostri amici che fine hanno fatto?», disse Emma.
«Edith e Luigi si sono sposati, vivono a Parigi e hanno due figli; invece, Max e Sara sono ancora fidanzati, si sposeranno a luglio».
Chiese di nuovo Marcus «Ma se l’allarme dovesse risuonare come fareste a ricongiungervi immediatamente qui?»
«Suvvia Marcus, l’allarme non suona più da dieci anni, credi che possa suonare ora?»
«Beh in effetti è molto improbabile.»
«Invece dimmi, ti è piaciuta la storia?»
«Si tantissimo, da grande con i miei amici voglio diventare come voi.»
«Ti sembra facile ma non è così, devi volerlo fortemente e devi impegnarti al massimo, anche facendo dei sacrifici» ma Alex non fece in tempo a finire la frase che il ragazzo era già caduto tra le braccia di Morfeo in un sonno profondo.

Dopo aver chiuso la stanza segreta, sistemato il tavolo della cucina e aver aiutato Emma a lavare i piatti, Alex portò tra le sue braccia Marcus a letto, gli rimboccò le coperte e gli diede un bacino sulla guancia destra, poi si allontanò e prima di andarsene disse a bassa voce «Sogni d’oro futuro agente FOREVER GREEN» e chiuse la porta. Poi Alex raggiunse in camera da letto Emma, i due si diedero la buona notte ed entrambi iniziarono a dormire.

Ad un certo punto però verso l’una di notte si sentì una sirena proveniente dalla cucina, allora Emma si alzò dal letto e andò a controllare credendo fosse il forno perché non era stato spento e quindi si stava creando un sovraccarico di energia. Quando arrivò però il forno era spento, il suono veniva dal ripostiglio dove erano stati prima. Dopo cinque secondi di silenzio tombale, si sentì anche una voce robotica insieme alla sirena che diceva “ALLARME ROSSO! ALLARME ROSSO!”.
Ed Emma aveva capito che quello non era un allarme qualsiasi, bensì quello della Sede…

Pubblicato: 3 Maggio 2023
Fascia: 13-15
Commenti
Racconto che si legge d'un fiato e che appassiona rigo dopo rigo. L'unico rammarico è che finisce troppo presto. Si spera in un sequel.
15 maggio 2023 • 19:29